tag:blogger.com,1999:blog-46775734894454299752024-03-13T17:49:07.930-07:00Ieri Oggi Domai in OmanTornerò in Oman tra una settimana, mese o anche mai..per ora domai. Intanto, per non dimenticare i miei sconclusionati 5 mesi colà, dedico qualche sera a ricordare e scrivere. Di come abbia procrastinato per 2 mesi il mio ritorno, di casa in casa, di disguido in disguido. Sfuggendo a cicloni tropicali e a gente varia ed eventuale, degna di ricordo, bene e male, in modo unico. Scriverò x mio divertimento ed a scopo formativo: tutti abbiamo bisogno di esempi, anche negativi...allora eccomi qui. :Pelisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-48405087319297335102017-10-07T13:27:00.001-07:002017-10-07T13:28:59.522-07:00Facciamola breve.Beh, riparto il giorno 16 corrente mese ed anno.<br />
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Non c'è più tempo di fare il riassunto delle mie gesta omanite antecedenti.<br />
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Parto e sarò traduttrice per dieci giorni. Sto diventando un po' come Berlusconi, ormai il mio cv spazia davvero con fantasia.<br />
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E....e....e...cercherò di gettare finalmente le basi durature per il mio lavoro principale ed agognatissimo, per cui ho licenza e visto di lavoro e per cui ho tanto penato ed aspettato....guida turistica in loco.<br />
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Parto e spero di tornare qui al fresco il più tardi possibile, non me ne vogliate!<br />
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Finalmente, ci provo seriamente, senza legami in Italia...e senza legami anche in Oman.<br />
Capito infatti che nessun omanita mi sposerà mai per questioni tecniche, ho anche allontanato il bellissimo giocatore di cricket che mi scriveva da un po'...mi rode ancora parecchio, ma ho deciso di partire con la testa sulle spalle e le romanticherie ben rinchiuse in un cassetto qui a Udine.<br />
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Da riaprire solo al mio rientro.<br />
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Beh...ciaone. Ci risentiamo tra +20 gradi centigradi da oggi!elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-52343272356476393612017-08-29T14:30:00.000-07:002017-09-25T14:38:58.004-07:00La cena all'italiana!...ricordando la prima cena in casa Mulder, a Salalah.<br />
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Mi dispiace risollevare il luogo comune dell'italiano purista gastronomico, ma sì, incarno perfettamente quel tipo. Mi sento, in quanto italiana all'estero, che sia mio dovere civico nonchè vocazione innata, autoproclamarmi paladina della difesa del cibo italiano deportato nel luogo in cui mi trovo, ovunque io sia.<br />
Io sono sicura che, per esempio, quegli spaghetti si sono risvegliati disorientati nella dispensa di casa Mulder dopo essere stati sedati e rapiti dagli scaffali di una qualsiasi ConXd di, chessò, Montebelluna, da parte della Grande Distribuzione Orgnizzata. E posso immaginare il loro schock nel ritrovarsi attorniati da barattoli di sugo di fagioli in scatola e misteriosissima 'Alfredo sauce', presentati tra l'altro da etichette vittime di un marketing degno della post perestroika. E quegli spaghetti, nella tenebra della dispensa, chiamano i loro amici: la passata di pomororini rustica, il pesto genovese d.o.p, l'olio extravergine di oliva pugliese...ma nessuno risponde. Allora ancora incerti e pieni di domande, vengono brutalmente prelevati da una mano straniera, che fa a pezzi la loro casetta di 'cellophane' e li separa, uno a uno, dagli amici più cari..e li butta così, in una gigantesca pentola di acqua fredda, dove, come coraggiosi esploratori bianchi del secolo scorso attorniati dagli indigeni, vengono lasciati in ammollo mentre la temperatura aumenta, vivendo la tortura immeritata di una lenta cottura a morte. Impropria tra l'altro. Perchè, perchè?!<br />
...e poi...e poi...non gigli sui loro feretri, non sugo di freschi pachino, nessuna bufalina immacolata sui loro corpi, no....la straniera, e profana, salsa di fagioli col ketchup.<br />
Bene, appena seduti a tavola, la famiglia sudafricana fece una preghiera. Ecco io ho per lo meno apprezzato quell'atto di carità cristiana verso quella giovane sfortunata semola. Resto incerta se questo fosse davvero ciò che si siano detti, ma è così che mi piace ricordare i coraggiosi spaghetti e fargli onore.<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com033100 Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-74358049792041137042017-08-14T15:18:00.000-07:002017-09-25T14:45:04.504-07:00Amore a prima visita. Il mio Middle East.Il mio primo viaggio in MO fu a cavallo di agosto-settembre 2013 e una sorpresa a 360 gradi. Sentii il ragazzo di cui ero ancora innamorata, scherzando mi disse 'vieni', scherzando dissi 'sì', e quattro giorni dopo stavo atterrando a Tel Aviv. Girammo per la capitale, visitammo Gerusalemme, e insistetti come solo una donna può fare per una puntatina nel Negev, perchè non volevo perdermi per nulla al mondo la possibilità di godermi il cielo del deserto durante la notte. Purtroppo con l'oscurità miriadi di animaletti uscivano dal pietroso deserto del Negev e non fu una delle osservazioni più rilassanti che io ricordi.<br />
Dopo una settimana di mini-tour rientrai in Italia.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6J2ErJxULExcoFao1HQS6buLE5rw4OgKTsj7yRXOPmiIcJqvMg4YjK2Ct8yAXz5-dhuId9q-hMN49WpzZcK0MPwnAs_Or5B0UTC7w-mTUgk5bX4vOQx61Q1r6EuMd5VK4KCggH4-mk9Oc/s1600/10974748_10206117589247102_7375791822111806042_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1229" data-original-width="1229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6J2ErJxULExcoFao1HQS6buLE5rw4OgKTsj7yRXOPmiIcJqvMg4YjK2Ct8yAXz5-dhuId9q-hMN49WpzZcK0MPwnAs_Or5B0UTC7w-mTUgk5bX4vOQx61Q1r6EuMd5VK4KCggH4-mk9Oc/s320/10974748_10206117589247102_7375791822111806042_o.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...quella romantica notte nel Negev, passata a proteggerci dagli invertebrati.<br />
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</tbody></table>
Tornai poi nell'estate 2014 per 3 settimane, per partecipare ad un corso di lingua in un villaggio arabo all'interno di Israele. Si prospettava davvero come un'esperienza unica per me, poichè la sistemazione era in famiglia e io mi vedevo già ad aiutare la mamma in cucina e carpirle tutti i segreti accumulati da generazioni e generazioni per perfezionare il mio (già) best-tabbouleh-ever. Purtroppo arrivare fu molto complicato, perchè divenne un'estate molto calda anche dal punto di vista politico, quindi il mio volo proprio prima di atterrare a Tel Aviv, virò bruscamente per tornarsene ad Istanbul. Qui rimasi parcheggiata con parecchi altri passeggeri in un hotel, senza avere mai notizie precise su quando si sarebbe riaperto il traffico aereo. E qui presi anche la famosa decisione sul topic 'viaggi e bugie', dopo che vennì chiamata a gran voce dalla hall dell'albergo, mentre cenavo con i miei ormai-amici, per una chiamata del consolato che recitava così: "sua madre è molto preoccupata, per favore torni a casa.". Tre minuti dopo venni chiamata anche dall'ambasciata, perchè mia madre aveva deciso di tentare la coercizione e convincerli ad impormi il reimpatrio forzato, ottenendo però solo il risultato di spingerli ad una chiamata morale a sfondo abbastanza surreale, che a tutti gli altri presenti non italiani sembrò allucinante.<br />
Alla fine delle due lunghe chiamate in cui giustificavo le mie scelte (perchè???) tornai al tavolo e trovai un hamburger freddo e dei commensali sbigottiti. La mamma italiana è difficile da spiegare!<br />
Alla fine raggiunto Kfar Yasif, dove si teneva questo corso di lingua, trovai una situazione diciamo non-consona, perciò me ne andai e finii a girare da sola per il Paese per il resto delle settimane, facendo sopratutto base ad Haifa e visitando il nord del Paese.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDkJaX8CDyEhvVWjMxwTwhlGFdt9uGbqIKNxhnMGuK_eDdwqnLktk5zs7BEtSMjeQEP7DLAZgSUELUUbchzb7xQ42nZwlYT3s0q2hak71mmvTIgz7m9AD2IO7cj5uYuuCS3mYOCH-ifrfc/s1600/WP_20140726_002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDkJaX8CDyEhvVWjMxwTwhlGFdt9uGbqIKNxhnMGuK_eDdwqnLktk5zs7BEtSMjeQEP7DLAZgSUELUUbchzb7xQ42nZwlYT3s0q2hak71mmvTIgz7m9AD2IO7cj5uYuuCS3mYOCH-ifrfc/s320/WP_20140726_002.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">..la mia sistemazione a Kfar Yasif...</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMzKKeHBspqq_Dg0i4T1NNcZujl3gLmZVor9FTi21hPdmrAN7B6-Uo2aYX72CX2NyAyMjr8YUsNFMREdcs2TC8mG_arftDhTnkn6ILwu12kTytnvzRz211NsEaToK2g1VWB8yrDFIa8R_O/s1600/WP_20140730_003.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMzKKeHBspqq_Dg0i4T1NNcZujl3gLmZVor9FTi21hPdmrAN7B6-Uo2aYX72CX2NyAyMjr8YUsNFMREdcs2TC8mG_arftDhTnkn6ILwu12kTytnvzRz211NsEaToK2g1VWB8yrDFIa8R_O/s320/WP_20140730_003.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...il mio pigiama rosicchiato a Kfar Yasif...</td></tr>
</tbody></table>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9vZwEQpkSeHAFcvD2JVy-UZrmEi6EBF22ZBmu_Lp06uSBVAkND44P5x9y8CdVxms62dEQrnm3RJYNyjNZdT9-V4OHk9UTY22kGro-IBs3lS5l19GxNSHjpAcb_-IUTP_KGBVXHPd6CvX6/s1600/WP_20140803_003.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9vZwEQpkSeHAFcvD2JVy-UZrmEi6EBF22ZBmu_Lp06uSBVAkND44P5x9y8CdVxms62dEQrnm3RJYNyjNZdT9-V4OHk9UTY22kGro-IBs3lS5l19GxNSHjpAcb_-IUTP_KGBVXHPd6CvX6/s320/WP_20140803_003.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Haifa, Bahai temple.</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixUjLLei6UzOUb_1nuiix3UF0-NKcaqQROvYVz8al2DHceMFEH3rJxiudUTnI6YHwb9UZ1oaBHdtmuZP-7CQU5UydY7t2wfYJadMo6lz1kZ-jsArvAickQaiTLdzfOtoMMAFsaEaRkaPe_/s1600/WP_20140803_022.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixUjLLei6UzOUb_1nuiix3UF0-NKcaqQROvYVz8al2DHceMFEH3rJxiudUTnI6YHwb9UZ1oaBHdtmuZP-7CQU5UydY7t2wfYJadMo6lz1kZ-jsArvAickQaiTLdzfOtoMMAFsaEaRkaPe_/s320/WP_20140803_022.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">chilling in Akka (San Giovanni d'Acri)</td></tr>
</tbody></table>
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Prima di tornare in Italia, una mattina, decisi di voler assolutamente visitare Petra. Era sabato (shabat) e in Israele non c'era mezzo pubblico che funzionasse, ma grazie al super amico Firas, conosciuto pochi giorni prima sulla corriera per Nazareth, raggiunsi comunque il confine. Come fai a non amarle delle persone così?!<br />
Arrivai quindi ad Amman, poi alla stazione sud, e da qui presi il mio minibus per Petra. Capii che il mio dress-code, seppure attento, era comunque inadeguato alla Giordania, oltre che al contesto strettamente local del minibus, per cui dal giorno successivo girai con i pantaloni del pigiama. LOL<br />
Ritornai a Petra tre mesi dopo, per visitare meglio la Giordania con dei pantaloni più larghi. Quindi vestita come Bagonghi portai le mie copertissime chiappe dal nord al sud del Paese, e poi rientrai in Israele per raggiungere degli amici che mi ospitavano a Rishon.<br />
Quattro mesi dopo avevo nuovamente alcuni inviti aperti in Giordania e stavo riflettendo sul da farsi. Mi tolse l'indecisione un viaggio blablacar in cui incontrai un signore che mi parlò di sua figlia che viveva ad Eilat. Stavo proprio riflettendo sul fatto che in Israele mi sarebbe piaciuto visitare Eilat, ma anche che qui non conoscevo nessuno, così, mi sembrò davvero un caso significativo incontrare questo signore. Fu come quando nel momento dell'indecisione il caso ti da una pacchetta sulla spalla e ti dice 'ma sì, dai!'. Cosa ancora più buffa scopriamo che il signore in questione è un carissimo amico d'infanzia di mia madre, e quindi mi invita assolutamente a stare dalla figlia. Ok, erano segnali sufficienti, e tornata a casa prenotai il biglietto.<br />
Quindi nuovo giro nuova corsa: Tel Aviv, Eilat, Wadi Rum, Petra, Al-Karak, Petra, Tel Aviv and back.<br />
E pochi giorni dopo arrivò la famosa chiamata per l'Oman, quindi iniziò la nuova epopea.<br />
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Vorrei raccontare dei miei viaggi, ovviamente conditi da bizzarrie continue, da cui pare io sia bersagliata, ma questo blog è sull'Oman. Allora mi mi limiterò ad allegare qualche foto:<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0HxvtiEfGLc4IvAsRoqxm54F2RbGq6jPHkcQJUFI_GeNdvWeCtV_p5eGWP8y7Ho8m-CefFhEoaVQT-Om2hirgdXs1pQWa2p46_k24g5JxU8qT4mcvQy9Kifme0EwAzBK6Q5AAy4PBR7ec/s1600/DSC02023+%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0HxvtiEfGLc4IvAsRoqxm54F2RbGq6jPHkcQJUFI_GeNdvWeCtV_p5eGWP8y7Ho8m-CefFhEoaVQT-Om2hirgdXs1pQWa2p46_k24g5JxU8qT4mcvQy9Kifme0EwAzBK6Q5AAy4PBR7ec/s640/DSC02023+%25281%2529.JPG" width="480" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">...lo sapete dove...La prima volta che misi piede in Giordania fu quasi per sbaglio. Era luglio 2014 ed ero rimasta bloccata ad Istanbul, aspettando che riaprissero i voli per Tel Aviv (da cui dovevo raggiungere la sede del mio corso estivo di arabo). Ogni sera si tenevano nella hall dell'hotel dove noi tutti passeggeri eravamo confinati, in attesa di novità, lunghe sessioni di brain-stormng collettivo, per capire come andarcene da lì e raggiungere la meta.<br />
Infine io e due baldi nuovi amici, decidiamo di volare ad Amman, e passare il confine via terra, per il valico più settentrionale.<br />
Fu così che decisi (foto prova) che prima di rientrare in Italia sarei tornata in Giordania con più calma per visitare Petra, che sognavo da quando ero piccola di vedere...ci tornai altre 3 volte nei due anni successivi.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrZ6U8_IlYFJu3a60on0MQcpnUfv4HcLtaZZdsnfS7j1hej08rXz52cgTtHnhQMQNK4-cIIHp_wwq5idC5I_28PP8m1ehNpIGXQP-0Su-054pX6Ly64eFeF2bV21czkPqZBiTftHL1a8Q5/s1600/WP_20140725_032.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrZ6U8_IlYFJu3a60on0MQcpnUfv4HcLtaZZdsnfS7j1hej08rXz52cgTtHnhQMQNK4-cIIHp_wwq5idC5I_28PP8m1ehNpIGXQP-0Su-054pX6Ly64eFeF2bV21czkPqZBiTftHL1a8Q5/s640/WP_20140725_032.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: 12.8px;">...c'erano una tedesca, un portoghese ed un'italiana, che aspettavano l'apertura del confine giordano-israeliano, dopo una notte insonne all'aeroporto, una toilette mattutina ai lavandini del bagno pubblico in mezzo a donne parecchio coperte e distinte e un caffè turco bevuto all'alba con alle spalle la Giordania e davanti a loro Israele. L'italiana è quella avvolta nella copertina turchese della Turkish Airlines.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRz34gUhIO32zEVjZxKcTbwtg1JvMBjovq2L7nJfh0yAcu26-SeSSpCW3odK6n0xpmB8qbL5pU03_poi9hObJBjcs4XTioVaxxyWgetTjpg2deNAihDqJuicuuHmS5-riZWTW5ZKcRDLt3/s1600/WP_20140810_024+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRz34gUhIO32zEVjZxKcTbwtg1JvMBjovq2L7nJfh0yAcu26-SeSSpCW3odK6n0xpmB8qbL5pU03_poi9hObJBjcs4XTioVaxxyWgetTjpg2deNAihDqJuicuuHmS5-riZWTW5ZKcRDLt3/s640/WP_20140810_024+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Se non hai mai dormito in una grotta in mezzo a una famiglia di beduini russanti, non sei mai stato in Giordania.</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIU3stRP4X_pAWMSyKLEGV0ZmAqd1rjQ-LArYY7JDfyM7q-MPgLleI2L_dEIAY-Kxtbi0gNQkJuMDxCUEwy9H3ishJRmcNm1J8oiXbI6Tp8e2k8iLSGclxDsPvcGtizq0GNx3zOHarOeoC/s1600/WP_20140811_016+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIU3stRP4X_pAWMSyKLEGV0ZmAqd1rjQ-LArYY7JDfyM7q-MPgLleI2L_dEIAY-Kxtbi0gNQkJuMDxCUEwy9H3ishJRmcNm1J8oiXbI6Tp8e2k8iLSGclxDsPvcGtizq0GNx3zOHarOeoC/s640/WP_20140811_016+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">tra...monti nella valle di Mosè.<br />
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</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT_IvRGqP4m7SBGBB5iRBdN6LTmaS2L1lK-c8jfHkqeXxBfkLtHmOhr9qI64UP0-k-HUtk1PnU0sw834lnwQbdWPK2C2QWBZFdD4PLpvvo3yFLY9WXzSO4gjJwVOOgp_aU8a7lC6AdDLYg/s1600/WP_20150429_009+%25281%2529b.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1325" data-original-width="1600" height="331" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT_IvRGqP4m7SBGBB5iRBdN6LTmaS2L1lK-c8jfHkqeXxBfkLtHmOhr9qI64UP0-k-HUtk1PnU0sw834lnwQbdWPK2C2QWBZFdD4PLpvvo3yFLY9WXzSO4gjJwVOOgp_aU8a7lC6AdDLYg/s400/WP_20150429_009+%25281%2529b.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">Non ero in Giordania, ci sarei andata quella sera. Ero al mare con gli amici e non volevo la foto con lui...io e la mia amica di Eilat (che ho tagliato per privacy e i cui rimangono i capelli), volevamo ci scattasse una foto insieme, ma egli non ha capito. E in fondo gli uomini arabi sono spesso delle primedonne.</td></tr>
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<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwmJjqC50jeFT05qMSVpxoylKhhAUteq2Wcz7ssfsPB2O6Clbdz78WQgsbecs113zpKPJEni8h64zIwz2eDEakrZT9FGNK3i8zrY_V-MvodvPW7OB9Nu6hIaexXDZDL3BnRB-JkPY0g1o/s1600/WP_20150501_002+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwmJjqC50jeFT05qMSVpxoylKhhAUteq2Wcz7ssfsPB2O6Clbdz78WQgsbecs113zpKPJEni8h64zIwz2eDEakrZT9FGNK3i8zrY_V-MvodvPW7OB9Nu6hIaexXDZDL3BnRB-JkPY0g1o/s640/WP_20150501_002+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">...svegliarsi così...seppure alle sette del mattino ed in un bagno di sudore...ha pur sempre il suo fascino. Wadi Rum.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIF75UrppBJBrH0_e1QONlo36mHE4BlBtUxeh4hLzImIGSYLbaVspFynmKFQffjsGMQBZyIlK4UJho1gFcNH-MbMe-tUnPPykdGDWz2tZXz2FxMJSae9LbXs8Hhe6WL0M-tRh4AmkFeaRF/s1600/WP_20150501_061+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIF75UrppBJBrH0_e1QONlo36mHE4BlBtUxeh4hLzImIGSYLbaVspFynmKFQffjsGMQBZyIlK4UJho1gFcNH-MbMe-tUnPPykdGDWz2tZXz2FxMJSae9LbXs8Hhe6WL0M-tRh4AmkFeaRF/s640/WP_20150501_061+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">...quando si dice "non c'era un cane".</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhymKCPJ1Coaf1JORhOki2f6c2In_SvOKZR-FK9GKPNkHvS66ffbaJmswbJXLrgFzdh0TEd36xkjv8_VwnMne94JzJ4jLrUs5DMftKjK3eNzhT7JivJf7yFRFg4n0RyqdCE8D83IM4q9d_8/s1600/WP_20140810_079+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhymKCPJ1Coaf1JORhOki2f6c2In_SvOKZR-FK9GKPNkHvS66ffbaJmswbJXLrgFzdh0TEd36xkjv8_VwnMne94JzJ4jLrUs5DMftKjK3eNzhT7JivJf7yFRFg4n0RyqdCE8D83IM4q9d_8/s640/WP_20140810_079+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Petra...e ci sentiamo tutti un po' Indiana Jones con il minimo sforzo...</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC7k3J2Buy15O4zxrBPDsGJCEWh3hvo73E1E2B3_gsdnzUWN7gAuiwHtUyZfQ5y9SmPc_82MHfPsp9RlvqWPYmZyvJm-y40KMlZ_sz4YcYYOS3pDLuTBKdX5cFz6rakO0lWJgbhnLodcMf/s1600/WP_20150504_020+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC7k3J2Buy15O4zxrBPDsGJCEWh3hvo73E1E2B3_gsdnzUWN7gAuiwHtUyZfQ5y9SmPc_82MHfPsp9RlvqWPYmZyvJm-y40KMlZ_sz4YcYYOS3pDLuTBKdX5cFz6rakO0lWJgbhnLodcMf/s1600/WP_20150504_020+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="901" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC7k3J2Buy15O4zxrBPDsGJCEWh3hvo73E1E2B3_gsdnzUWN7gAuiwHtUyZfQ5y9SmPc_82MHfPsp9RlvqWPYmZyvJm-y40KMlZ_sz4YcYYOS3pDLuTBKdX5cFz6rakO0lWJgbhnLodcMf/s640/WP_20150504_020+%25281%2529.jpg" width="360" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-size: xx-small;">..</span><span style="font-size: xx-small;">.cosa mi piace dei Paesi arabi?! La calma.</span></span><br />
<span style="font-size: large;">Fumare un'arghila tutti insieme, la cui testina è stata ricavata intagliando una mela, e sorseggiando te che si scalda pacioso sulle braci e non sul fornello a gas...con calma.</span><br />
<span style="font-size: large;">Certo anche la doccia con calma, perchè non essendoci pressione dovevo lavarmi riempiendo un secchio di acqua...ma sai cosa...la calma aggiunge valore a qualsiasi gesto, in ogni caso.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questa gentilissima fmiglia di Al-Karak, che mi ha ospitata per 3 gg, si era però purtroppo dimenticata di dirmi che il water era rotto. La scenetta di me che sbarro l'accesso al bagno dichiarando con solennità e cercando di incutere timore "io sono un ingegnere", sperando di riuscire a risolvere il problema da sola, mentre il fratello maggiore mi cercava di infilare dentro la sorella per aiutarmi...me la ricorderò a lungo. Purtroppo anche loro.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRS5M4SgOeKAvTXADSEm577hlm5gehUD7Ohb12T87xL75cpKOQG2gFm1qaKaZEf5cKBtY0tezPCy3lMJ_nu2tqeyvHoyyG-BOjvukZtpr_tvwhLk_S1au3i5g5icmqm8II10MNijNy9Iuv/s1600/DSC01574+%25283%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1286" data-original-width="1600" height="513" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRS5M4SgOeKAvTXADSEm577hlm5gehUD7Ohb12T87xL75cpKOQG2gFm1qaKaZEf5cKBtY0tezPCy3lMJ_nu2tqeyvHoyyG-BOjvukZtpr_tvwhLk_S1au3i5g5icmqm8II10MNijNy9Iuv/s640/DSC01574+%25283%2529.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Al Aqsa, Gerusalemmme.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjLAeq7JLH8hoR-i-Tjz39PLQeoosKuGyHl_T2fL6J102yOndYqFnm0ogB9Vz5_Aea_-qnbz83T1NMhPEbRIGJ5gvoFqwtQTMiLXkRC_PcZk8TRrhCsXYZ99HEb6VNoXCB0qFcBechlXwJ/s1600/WP_20140803_033.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjLAeq7JLH8hoR-i-Tjz39PLQeoosKuGyHl_T2fL6J102yOndYqFnm0ogB9Vz5_Aea_-qnbz83T1NMhPEbRIGJ5gvoFqwtQTMiLXkRC_PcZk8TRrhCsXYZ99HEb6VNoXCB0qFcBechlXwJ/s640/WP_20140803_033.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Haifa, "la sposa del mare", brilla come una lucciola vista da Acri vecchia.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5az1amXJxe_PBubPg4H91tA889VduWfYh5ycr5RzoSRBvs4WaMYw6OkVbvNkT7wBFa3_Sf0oRdcP9Sd5KNQqWTxlHmCZjBq48Zs7iWlTeGI6QKAUC7XoKjEWA6LO_ZZNUI8vL_GJudYMX/s1600/DSC01565+%25282%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5az1amXJxe_PBubPg4H91tA889VduWfYh5ycr5RzoSRBvs4WaMYw6OkVbvNkT7wBFa3_Sf0oRdcP9Sd5KNQqWTxlHmCZjBq48Zs7iWlTeGI6QKAUC7XoKjEWA6LO_ZZNUI8vL_GJudYMX/s400/DSC01565+%25282%2529.JPG" width="300" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiemsY49m_Gr1Sn6SqpVMBWRINbxlPxMudGM2VyKHAEXgzgl5XoNrVeG5DMT2HqV1vI5CxdRgOIl4eH1W9G1NO_CrJgV1KYH-5W-pQvONnvacehLdZw3zhq833kh_oX2F5U-NKqLtq-DsSZ/s1600/DSC01631.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiemsY49m_Gr1Sn6SqpVMBWRINbxlPxMudGM2VyKHAEXgzgl5XoNrVeG5DMT2HqV1vI5CxdRgOIl4eH1W9G1NO_CrJgV1KYH-5W-pQvONnvacehLdZw3zhq833kh_oX2F5U-NKqLtq-DsSZ/s400/DSC01631.JPG" width="300" /></a></div>
<span style="font-size: large;"> Yafa, addio al nubilato. </span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcN96zzhuFiKXsmWRhhlqkpMdwBE6XUpFnSKzWHt06IsKdvCsnDGEv0BkaQUFhXu-xNDr8mjvkHYtbFwmUzZjtflkLVxyKlSOKZXwi0Zt04hcFU_MCCJZf1T_8FxXuG2KOf3-Lug18rOhv/s1600/WP_20140809_008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="901" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcN96zzhuFiKXsmWRhhlqkpMdwBE6XUpFnSKzWHt06IsKdvCsnDGEv0BkaQUFhXu-xNDr8mjvkHYtbFwmUzZjtflkLVxyKlSOKZXwi0Zt04hcFU_MCCJZf1T_8FxXuG2KOf3-Lug18rOhv/s640/WP_20140809_008.jpg" width="360" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Quel manaqish mangiato al volo con Firas, mentre fuori gli facevano la multa ahimè. Il manaqish è una pizzetta fatta del tipico pane arabo, su cui sopra si spalma il golosissimo e famosissimo (sopratutto a Nazareth) za'tar. Googleggiate ragazzi, googleggiate.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz7AKXA2zYGUdLR1f8glKjA7FUAoZa2v54ijgAm1tIHPykGJYI7yVUhAnmTOK8LEV_-hzyKkybQYotm3T_x0KCdjoOowJkzDn8OzessdlDvT0xFBY0SZbjl7L6Yqd9RudnGlEyrPXJ0ag6/s1600/WP_20140803_030.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz7AKXA2zYGUdLR1f8glKjA7FUAoZa2v54ijgAm1tIHPykGJYI7yVUhAnmTOK8LEV_-hzyKkybQYotm3T_x0KCdjoOowJkzDn8OzessdlDvT0xFBY0SZbjl7L6Yqd9RudnGlEyrPXJ0ag6/s640/WP_20140803_030.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pescatori sulle mura di Akka (San Giovanni d'Acri).</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-65713988749381172522017-07-11T05:20:00.000-07:002017-09-19T03:09:34.117-07:00Viaggi e bugie..una piccola riflessione.Non era la prima volta che mi vedevo costretta dalle circostanze -sempre colpa di queste cattivone delle circostanze- ad accampare strane scuse per viaggiare. E quella del matrimonio è un ever-green, ma non è l'unica.<br />
Mi ricordo quando, mentre sorseggiavo un te alla menta a Yafa (Tel Aviv), mia madre mi chiama e mi chiede come fosse il tempo ad Auronzo di Cadore. Purtroppo mi chiama alle 18.30 quando il "muezzin" inizia a chiamare a gran voce in moschea. ...prtroppo chiusi...ehm...cadde immediatamente la linea! ...a quel punto non credette più al fatto che ci dovessimo sentire su wapp perchè non c'era campo a casa del mio amico Federico, che gentilmente mi ospitava nella sua casa di montagna.<br />
Oppure mi ricordo di quando dovevo essere ad un altro matrimonio in Giordania, ed invece ero a dormire in una grotta. Lo puoi dire a tua madre "Mamma non ti preoccupare, starò con della gente che non conosci e non conosco benissimo nemmeno io, dormirò all'addiaccio dove capita, non ho mezzo programma ma so che starò benissimo, e non so neanche quando torno, perchè c'è questa nuova opzione fighissima dell' Easy J, per cui ho comprato un biglietto senza data. Ciao nè, a presto, o forse no." NO...non lo puoi dire. <br />
Allora sì, a volte mentire in questa vita è necessario, per fare tutti contenti, e sopratutto quando vuoi tutelare allo stesso modo te stesso e gli altri, senza penalizzare nessuno. La sincerità, a volte, è la scelta di chi non ha voglia di avere grane, non di chi è più buono, perchè la nostra sincerità ha delle conseguenze sugli altri. Lo stesso vale per un'eccessiva arrendevolezza, che ha delle conseguenze sud i noi.<br />
Dopo essere andata, come sempre con la famiglia contro, in Israele a fare un corso estivo di lingua araba in un'estate diciamo non proprio fortunata per il Paese (sì ma, per quale dei due?!), e aver passato quasi ogni giorno a rispondere alle stesse domande "dove sei, cosa fai, con chi sei, dove dormi?", ogni giorno...con risposte tra l'altro quasi sempre uguali. Dopo aver notato che le tre settimane sono state rese molto più difficili di come potessero essere per me e per loro, e aver capito l'incapacità di gestire certe situazioni, ho deciso che non fosse giusto nè dare loro pesi di questo tipo, nè per me non poter vivere bene le mie scelte.<br />
A mia discolpa, mentivo solo prima e durante le mie trasferte, mentre al rientro portavo sempre graziosi, ed autentici, souvenir. E solo e soltanto perchè le mie mete generavano spesso apprensione, e quindi, infine, si trattava ancora una volta di altruismo. Con questa cosa dell'altruismo ho raccontato palle a mezzo mondo, ma vabbè.<br />
La realtà è che più di metà delle rinunce nella mia vita sono state dettate da uno stupidissimo senso di integrità morale verso quelli che alla fine sono solo i capricci degli altri. Non ci può essere comprensione se non c'è sincerità, ma non può esserci sincerità se non c'è comprensione.<br />
In un mondo perfetto, le mie bugie non sarebbero mai state necessarie, così come nemmeno le mie rinunce una volta. Non era giusto come era prima, non è giusto come è adesso, alla fine non è giusto mai, ma ora è meno ingiusto, visto da qui.<br />
La responsabilità morale verso me stessa ha lo stesso peso della responsabilità morale verso gli altri.<br />
Sono nata con un' indole e delle passioni, e sono un dono che mi è stato dato, al pari della possibilità di seguirle. Anche questa è una responsabilità morale, verso chi mi ha fatta come sono, e non parlo per forza solo di mia madre.<br />
<br />
<br />
Allego qualche foto di quella volta che andai ad Auronzo di Cadore:<br />
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<span style="font-size: x-large;"> YAFA</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5U-vXsphYit2y_uMGCC8zbbAd214ICi9XmUKrkpj5tSDsp0Kpr9vQheihgKIdR0faeT0J7Our1f3HpfDxB_IoporyAucdfF-DQqJDy075b3HNzrbRjiKykhseaqBIH_jtol7SbPB_EjaO/s1600/WP_20141031_021+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5U-vXsphYit2y_uMGCC8zbbAd214ICi9XmUKrkpj5tSDsp0Kpr9vQheihgKIdR0faeT0J7Our1f3HpfDxB_IoporyAucdfF-DQqJDy075b3HNzrbRjiKykhseaqBIH_jtol7SbPB_EjaO/s1600/WP_20141031_021+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5U-vXsphYit2y_uMGCC8zbbAd214ICi9XmUKrkpj5tSDsp0Kpr9vQheihgKIdR0faeT0J7Our1f3HpfDxB_IoporyAucdfF-DQqJDy075b3HNzrbRjiKykhseaqBIH_jtol7SbPB_EjaO/s400/WP_20141031_021+%25281%2529.jpg" width="400" /></a><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 13.5pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-size: 13.5pt; line-height: 107%;">Yafa secondo
Wikipedia: "Durante il Medioevo si trattava del principale porto della Palestina, usato dai mercnti europei. I Veneziani avevano creato nel tardo Medioevo un servizio di galee di linea tra Venezia e Yafa per il trasporto dei pellegrini europei che desideravano recarsi in pellegrinaggio in Terrasanta."</span><br />
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: right;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqKt3uBSs2LcXJNTcKdi-E6nd9BfzLQO6j_2iYhTcJAq0mAMmOde3iLGxwwxQVmiXm6qOeIP9vvgi4V3LN2WRoEXxNPzKDPcxuLdSvscY2IQrXV6tOzsPZ0Rf-L4F4mtxTfZMU97gESsak/s1600/WP_20141031_025+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqKt3uBSs2LcXJNTcKdi-E6nd9BfzLQO6j_2iYhTcJAq0mAMmOde3iLGxwwxQVmiXm6qOeIP9vvgi4V3LN2WRoEXxNPzKDPcxuLdSvscY2IQrXV6tOzsPZ0Rf-L4F4mtxTfZMU97gESsak/s400/WP_20141031_025+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: large;">Yafa secondo me: Yaffa è dove non manco mai d'andare quando metto piede in quel Paese, e l'unica zona di Tel Aviv dove mi sento felice. Le bancarelle, il traffico un pochino più lento, la storia che si dispiega piano piano, il mare, i profumi...quel clima mediterraneo, a tinte forti e romantico insieme, che fa sentire a casa noi terroni ovunque nel Mondo.</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpQfUw0k0gTNIqaBQKWBBM9ODnp4EWR8SNJBkecVmmoh2pCv3kOo53MYljh4wnV1rBgB1iJ00pHoOs1TXlYG3DcopJlahrTpMMwEEM5gqbQV1oN8HkTEVuveJfNg9oAqYqM0MrP63k9mI0/s1600/WP_20141031_038.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="901" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpQfUw0k0gTNIqaBQKWBBM9ODnp4EWR8SNJBkecVmmoh2pCv3kOo53MYljh4wnV1rBgB1iJ00pHoOs1TXlYG3DcopJlahrTpMMwEEM5gqbQV1oN8HkTEVuveJfNg9oAqYqM0MrP63k9mI0/s320/WP_20141031_038.jpg" width="180" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pronto?! ciao mamma...</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinubv6tOc51NBu-SRBpSy85XHoP7xKqL5QDAK129nyU63sWc6kvWg-5difEjsdkgkKYlnLZK7QcTvxr0o9toc6JvmzmeZBnbaNE0Avh-ZCeXyOxwd1Odn0Y4WQwcqaGR2PDRaDM_Ul6vMJ/s1600/WP_20141031_034+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinubv6tOc51NBu-SRBpSy85XHoP7xKqL5QDAK129nyU63sWc6kvWg-5difEjsdkgkKYlnLZK7QcTvxr0o9toc6JvmzmeZBnbaNE0Avh-ZCeXyOxwd1Odn0Y4WQwcqaGR2PDRaDM_Ul6vMJ/s400/WP_20141031_034+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">centrifughe di frutta fresca ovunque in Medioriente...perchè qui no?!</td></tr>
</tbody></table>
elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-81368892486806397202015-10-31T20:00:00.000-07:002017-10-07T13:32:29.527-07:00Hallowen sulla mia scopa modello 'Airbus 320'. Mascherina preferita: il bandolero stanco....bene, ero lì che impacchettavo in tutta fretta cercando di portare con me quanto più shampoo possibile, e cercando di prendere il volo delle 20...e qualcuno mi fece un bel 'toc toc' alla porta.<br />
Una passata rapida con la mano per togliere il sudore salalese dalla fronte e 'siiiiì, chi è?!?'.<br />
<br />
La mia ospite (questa volta ero ostaggio nella casa della segretaria dell'ufficio), mi passa al telefono il caro Y., che esordisce con 'tu non vai da nessuna parte!'. Ohibò, innanzitutto essere interrotta nell'atto di preparare una valigia mi fa perdere il conto del 'ce 'ho, non ce l'ho'; e secondariamente la minaccia proprio non me l'aspettavo.<br />
Mata Hari (chiameremo ora così la segretaria) aveva fatto il doppio gioco, dando a me una pacca sulla spalla ma chiamando il boss non appena fossi entrata in camera mia ad impacchettare, e millantando che stessi scappando in Italia per sempre. Mentre io volevo solo mettermi in salvo a Muscat finchè il ciclone se ne fosse andato dal sud.<br />
<br />
Quindi, passo due ore ad impacchettare sempre più velocemente, tipo robot, sperando che il boss non mi si presentasse a casa con due scagnozzi ed una testa di cammello. In quel momento la mia fantasia si sbizzarrì a più non posso sul possibile finale di quella giornata. Ce la farò ad andarmene o resterò qui e verrò falcidiata dal ciclone?! Verrò prelevata da Y. e lasciata in una grotta di cui verrà sigillata l'entrata o i pirati di mia zia verranno a salvarmi?! Chi sono i buoni e chi sono i cattivi in questa storia?! E sopratutto...riuscirò a portarmi via tutto il mio prezioso shampoo?!<br />
Non c'erano domande nè risposte plausibili.<br />
L'unica verità era Y. inkazzatissimo che mi minacciava, io bloccata senza macchina a casa di Mata Hari, io che non avevo contante e non potevo pagare i taxi con il POS eppure avevo un fottuxissimo bisogno di andarmene urgentemente da lì, e l'ambasciata di Muscat che era stata allertata della situazione e mi esortava a raggiungere l'aeroporto il più velocemente possibile.<br />
Un bel casino, dopo nemmeno venti giorni!<br />
<br />
Due amici italiani mi vennero in soccorso un' ora dopo e diedero uno strappo all'aeroporto. Mi ricordo quell'attesa, sui gradini della casa di Mata Hari, col terrore di veder spuntare una delle macchine di Y. anzichè la macchina degli connazionali, fumando ininterrottamente e spiegando in italiano ai gatti del giardino che le mie intenzioni erano state travisate.<br />
Una volta caricate le mie valigie sulla jeep degli italiani iniziò a scendere l'adrenalina.<br />
Salutai tanto Carl, che era di certo tra i buoni (forse da solo), e gli lasciai la mia arghila rosso Ferrari come ricordo. Quella che avevamo fumato insieme sul tetto in una delle poche mie belle serate a Salalah.<br />
Salutai anche il pappagallo che era un tipo educato e rispose.<br />
<br />
<br />
Mi imbarco quindi finalmente per Muscat, dove mi sarebbe dovuto venire a ritirare Hassan, il mio unico contatto in loco, conosciuto tramite il sito workaway.<br />
<br />
Una nota su questo sito: è utilissimo! Se viaggi in Paesi dove non conosci nessuno, ti da l'opportunità di fare parte di un progetto privato, come volontario, in cambio di vitto ed alloggio (spesso solo alloggio), ma anche e sopratutto in cambio di una full immersion nel tessuto culturale e sociale del Paese in cui sei. Una prima infarinatura insomma, per capire la to-do and not-to-do list del posto e farsi degli amici, prima di poter volare fuori dal nido al sicuro.<br />
<br />
Il progetto privato di Hassan non era molto chiaro, ma lui era sempre stato disponibile, parlava un ottimo inglese, e sopratutto....aveva delle buonissime recensioni. LOL<br />
Nell'era dei social, è così che funziona.<br />
<br />
Questo Hallowen 2015, vede quindi questa streghetta in volo su una scopa a reazione, verso una nuova avventura...e la mascherina del giorno è il Bandolero Stanco, che per fortuna, in quanto tale...non venne mai a impedire il mio allontanamento. Alla fine anche per questo mi piacciono gli omaniti, sono un popolo tranquillo e sopratutto, cascasse il mondo o scappasse l'italiana, non salterebbero maimaimai la siesta pomeridiana.<br />
<br />
Chiaro è che non sapendo più chi fossero i buoni e chi i cattivi, io a Salalah non ci sarei mai più ritornata.<br />
<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Ṣalāla, Oman17.0506675 54.10658639999996916.8077835 53.783862899999967 17.2935515 54.429309899999971tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-43711596972160874632015-10-31T12:54:00.000-07:002017-10-10T04:06:37.051-07:00Chapala: un ciclone con il senso dell'umorismo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
La mia villeggiatura a casa Mulder durò tre giorni appena.<br />
Difatti, da voci di corridoio, appresi che un certo ciclone '<i>Chapala</i>', si aggirava sull'Oceano Indiano, puntando dritto dritto verso Salalah, e lasciando intuire dalle presentazioni di non avere nessuna intenzione di schivarci. Ci avrebbe inoltre, non ultimo, falcidiati con tono dichiaratamente canzonatorio.<br />
La situazione peggiorò quando, per uno strano scherzo del destino che ancora non comprendo, mentre scrivo su Viber al mio amico Nicola 'Mi sto cXndo in mano, sta per arrivare un ciclone di categoria 5!', il software decide di switchare rapido la rubrica sotto al mio dito indice in caduta libera su 'invia', e spedire così il suddetto messaggio a un tale <i>'Papino'</i>...che si allarma non poco.<br />
I giorni successivi furono un po' strani: la gente diceva di essere certa che il ciclone ci avrebbe schivati, ma intanto in due giorni i supermercati furono svuotati, e le dispense dei 'Salalesi' riempite di scorte ed i frigoriferi vennero portati ai piani superiori, con tutte le cose più importanti, sopratutto generatori elettrici, bombole del gas, e svariati boccioni di acqua.<br />
<br />
...il vento cominciava a salire, le nuvole ad addensarsi, e la massima rassicurazione da me ricevuta fino a quel momento era stata 'Dio ci proteggerà'.<br />
Io sono credente, ma la mia risposta silenziosa in questi casi è sempre la stessa: 'Dio ti ha già protetto avvertendoti, il resto è un problema tuo.'<br />
Insomma ero lì, a Salalah sulla costa sud, col ciclone in poppa, senza possibilità di andare a riparare in un punto più alto, perchè sulle montagne c'erano solo abitazioni private, e senza nemmeno una macchina per allontanarmi minimamente dallo sfacelo.<br />
Nonostante il ciclone in arrivo e le barche al riparo, quindi nulla da fare al lavoro, Y. continuava a volere tutti (tranne me per fortuna) nella Marina la mattina alle sette e mezza, a 5 metri dal mare...non si capisce bene per quale motivo, se non per mettere a rischio la nostra sicurezza, vista la vicinanza al mare e visti i vari wadi da attraversare per arrivare al lavoro.<br />
<br />
Quella sera Carl bussò alla mia porta come sempre, ed entrando mi vide cercare informazioni sull' amico Chapala. Allora, si sedette vicino a me e continuò a ripetermi 'dont worry we are safe', guardandomi dritto negli occhi. Il fatto che io mi sentissi davvero al sicuro quando Carl mi guardava, sapevo non avere nulla a che fare con la sua effettiva possibilità di fermare il ciclone a mani nude. Quindi nonostante io fossi incantata dal coro di angeli e violini celestiali che risuonavano ad ogni sua sillaba, gli dovetti semplicemente rispondere, con freddo calcolo, che il ciclone era di categoria 5, ovvero il non plus ultra. Ma l'ottimismo di Carl non veniva minimamente scalfito da nessuna delle mie argomentazioni.<br />
Decidemmo che la cosa migliore che potessimo fare a quel punto fosse uscire a fumarci una sigaretta. Mi ricordo che Carl dava le spalle alla strada, ed io alla casa..e mi ricordo i fari delle auto, in lontananza, all'altezza delle orecchie di Carl. A quel punto realizzo che la casa è costruita all'interno di un grandissimo wadi (letto di fiume, valle), e lo comunico a Carl, che per la prima volta vacilla, mi appoggia le mani sulle spalle e scivola così, dopo tre giorni: 'you are right, we are not safe.'<br />
<br />
La mattina dopo volavano cose nella via...cose varie, cose leggere per ora. Io decido di telefonare al mio unico contatto di Muscat, capitale dell'Oman, nel nord del Paese e ben lontano dalla costa sud, per chiedere un consiglio spassionato. La sua risposta fu quella di comprarmi l'ultimo biglietto rimasto per andarmene la sera stessa e dirmi 'mi ridarai i soldi del biglietto quando sei qui, ma il mio consiglio e di andare via il prima possibile, se arriva lì finisce male.' Eloquentissimo!<br />
E rassicurantissimo se paragonato all'unico altro consiglio ricevuto dai locali, questa volta dal mio amico Saif del Sud: 'non ti preoccupare, vieni con la mia famiglia, noi ci nascondiamo nelle grotte.'<br />
<br />
Quindi mentre l'isola di Al Hallaniyah viene evacuata e l'esercito si prepara via terra e via mare...io inizio a preparare le valigie.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii-7xsDDWLvQngk_rT7DLa8mDYU0Efq7Zi0BzEtBp8vEu2UjfE5BwC1k9ysfvwa-aNnigrxdduLmdGrdtPhrTihbR4T8X_Xw5AdrN8jnUgTLdYjs8ZFKU-w83zkdRlt0LqAT53t2iwuH10/s1600/WP_20151030_007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii-7xsDDWLvQngk_rT7DLa8mDYU0Efq7Zi0BzEtBp8vEu2UjfE5BwC1k9ysfvwa-aNnigrxdduLmdGrdtPhrTihbR4T8X_Xw5AdrN8jnUgTLdYjs8ZFKU-w83zkdRlt0LqAT53t2iwuH10/s640/WP_20151030_007.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Al Mughsayl, stranamente nuvolosa, a una settimana dalla presunta collisione col <i>Chapala</i>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYBP6U7siYjXhD_s9IY4DEn6OQLlfS95kuGvaVLfJ57uqt9ZlA6NXNgebqQPkMcCqPxNmGb5Z6QmQwPlPtXJgTAixdxiXyxJ8qtPtCnyvzaqCvFFE1VzQft5Vtl1IHm3rRG1fKJ00uXy9R/s1600/WP_20151030_010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYBP6U7siYjXhD_s9IY4DEn6OQLlfS95kuGvaVLfJ57uqt9ZlA6NXNgebqQPkMcCqPxNmGb5Z6QmQwPlPtXJgTAixdxiXyxJ8qtPtCnyvzaqCvFFE1VzQft5Vtl1IHm3rRG1fKJ00uXy9R/s640/WP_20151030_010.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Marito e moglie passeggiano ad Al Mughsayl</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Al Mughsayl: lungo la costa sud dell'Oman, spostandosi di poco da Salalah verso ovest, il sito di Al Mughsayl è visitato per l'indiscutibile bellezza scenografica del luogo e della sua passeggiata, e per la presenza di 'geyser' marini, decisamente suggestivi se la marea ci si mette di impegno.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCAU7OzJ69qGIUFRRGfzRKy8vugNDozEbDZkmvt2sy4WbEGuf-juZ9_4Zb9D_Gt-MipMqujjn3wPMKM8SToCOXDjeowY2P97WIPyrOw46M-pB0LTYiPeGz9eS6qPeL6GedB1JAwc-os0RO/s1600/WP_20151030_011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCAU7OzJ69qGIUFRRGfzRKy8vugNDozEbDZkmvt2sy4WbEGuf-juZ9_4Zb9D_Gt-MipMqujjn3wPMKM8SToCOXDjeowY2P97WIPyrOw46M-pB0LTYiPeGz9eS6qPeL6GedB1JAwc-os0RO/s640/WP_20151030_011.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...qualche buchino nella roccia lo si vede, ma purtroppo niente spruzzi di acqua in questa foto. Si vedono invece queste donne indiane avvolte in stoffe meravigliose. La popolazione dell'Oman è costituita per quasi il 15% da indiani, e la percentuale di expats in genere è circa del 47%. Un paese in cui è impossibile non sapersi relazionare con culture diverse. Un regno in continua costruzione ed evoluzione, che si avvale di capitale umano proveniente sia dai Paesi che da sempre hanno avuto a che fare con questa terra, tra i quali l'India, sia dai Paesi occidentali. E' normale per gli Omaniti avere qualche amico straniero tra le proprie conoscenze. Sopratutto e sicuramente a Muscat!</td></tr>
</tbody></table>
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Ṣalāla, Oman17.0506675 54.10658639999996916.8077835 53.783862899999967 17.2935515 54.429309899999971tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-13969948106798770702015-10-28T17:00:00.000-07:002017-09-22T15:09:39.289-07:00Le mie giornate mescolando caffè.Il rientro fu come segue:<br />
<br />
mentre il mio unico amico omanita mi portava in ufficio sul suo taxi, dopo una notte passata insonne cambiando tre voli, ricevevo un sms da MrC. Senza giri di parole, ma con aulici voli pindarici di ingiurie, denotanti una fantasia degna dell'invidia di Publio Ovidio Nasone, mi informava che il povero Carl, di cui vi parlerò, mi aspettava da ore all'aeroporto, qui inviato da lui per raccattarmi ad un randomico orario selezionato dal sacchetto della tombola, e senza avvertirmene, mentre io mi ero già organizzata con Saif. Inoltre mi dava nota del fatto che tutte le mie cose erano state da lui reimpacchettate -immagino la cura- nelle mie valigie e mi attendevano in ufficio, e che quella sera avrei dormito ospite in una nuova casa, senza precisare bene di quale dimora si trattasse questa seconda volta.<br />
<br />
Bentornata in Oman, avvolta dall' ammmore.<br />
<br />
Rassicurata dal messaggio di benvenuto sul fatto di non potermi neanche fare una doccia o cambiarmi i vestiti, entravo serrando le ascelle nel gelido ufficio ed aspettavo il rientro del povero Carl, per scusarmi del disguido, di cui ovviamente non avevo colpa.<br />
<br />
Carl merita una parentesi a se stante. Dovreste immaginarvi una specie di grande orso buono, tutto carino e da coccolare, che dice sempre di sì, non si lamenta mai, non è mai stanco, ed è anche incredibilmente incredibilmente bello.<br />
Questo essere metafisico e sudafricano viveva con la famiglia della segretaria dell'ufficio, anch'essi sudafricani, e sarebbe stato il mio coinquilino nella famigerata utopica casa in cui sarei dovuta risiedere, e che quella sera avremmo visitato insieme. Si occupava di accompagnare i turisti nelle battute di pesca, che duravano parecchie ore: sfidava i pirati di mia zia così, impavido, in mare aperto, armato solo del suo scintillante sorriso a 32 denti, di due infradito di gomma e di un fucile subacqueo. E, non ultimo, ci portava in ufficio del delizioso pesce per pranzo, che faceva cucinare dallo chef del vicino resort a 5 stelle, il quale in cambio si teneva il resto del pescato.<br />
Insomma, mi pare chiaro da come ne parlo, in quel marasma di disequilibri, Carl, con il suo invincibile sorriso, era il mio eroe. Lui galleggiava sopra agli sbalzi di umore, l'inaffidabilità e l'arroganza della fauna umana circostante, come una goccia d'olio sull'acqua, senza che la sua natura speciale ne venisse minimamente intaccata.<br />
<br />
Quindi io sono nell'ufficio che aspetto Carl, appena tornata dalla Giordania ed insonne, e per passare il tempo, visto che come al solito non ho nulla da fare, preparo caffè per chiunque entri, per tenermi un minimo impegnata ed avere la scusa per alzarmi da quella sedia, che ormai aveva la forma del mio sedere ingrassato a suon di shawarma e sedentarietà. Indaffaratissima a preparare caffè, e sempre attentissima a tenere le ascelle ben serrate, chiacchiero con la segretaria e scopro che non mi danno mai nulla da fare nonostante le mie suppliche di rendermi utile, perchè MrC. gli ha raccontato che lavoravo da anni nel turismo (chi, io!?!?), e quindi credevano sapessi da sola come gestire il lavoro. Vabbè, passiamogliela. Intanto tra un caffè e l'altro scopro anche il vero motivo per cui mi chiamarono urgentemente in Oman e per cui io in fin dei conti io ero lì in quel momento, nel loro gelido ufficio, con una sciarpa arrotolata attorno alla testa per proteggermi dall'aria condizionata, la muffa sotto alle ascelle, stanca, senza una casa, e con tutti i miei averi impacchettati da qualcun altro alle mie spalle: la segretaria doveva assentarsi da lì a poco per il matrimonio della figlia in Sudafrica, e loro avevano urgentissimo bisogno di una sostituta, individuata in me, scordandosi di dirmelo però. <i>Ecco perchè io non ero ancora riuscita a salire su di una barca...perchè non era lì che in realtà sarei servita nel periodo successivo.</i> Quindi niente delfini davanti a me, solo numeretti e la tastiera del pc, almeno per il mese a venire. E la mia incXzXura cresce, come la schiuma del nescafè che mescolo con sempre maggiore veemenza con un sorriso che piano piano si va trasformando in una paresi isterica.<br />
<br />
Sempre più convinta quindi a non firmare il loro visto di lavoro ed andarmene, parlo con il buon Y., il proprietario della società, che in fondo mi stava pure molto simpatico, e gli dico che mi sarei fermata per aiutarli finchè non fosse rientrata M. dal Sudafrica, visto che ne avevano bisogno, ma poi me ne sarei andata. Alea iacta est!<br />
In quello, si apre la porta ed entra Carl, avvolto dal solito un fascio di luce e coro di angeli, e la conversazione proseguì tra loro due.<br />
Il pomeriggio corse veloce, complici forse anche i suffumigi alla caffeina, e la sera di quel giorno mi trasferii a dormire a casa della famiglia sudafricana, con Carl...dove vidi fare per cena le più terribili angherie ad una manciata di spaghetti indifesi.<br />
<br />
Mi dispiace risollevare il luogo comune dell'italiano purista gastronomico, ma sì, incarno perfettamente quel tipo. Mi sento, in quanto italiana all'estero, che sia mio dovere civico nonchè vocazione innata, autoproclamarmi paladina della difesa del cibo italiano deportato nel luogo in cui mi trovo, ovunque io sia.<br />
Io sono sicura che, per esempio, quegli spaghetti si sono risvegliati disorientati nella dispensa di casa Mulder dopo essere stati sedati e rapiti dagli scaffali di una qualsiasi ConXd di, chessò, Montebelluna, da parte della Grande Distribuzione Orgnizzata. E posso immaginare il loro schock nel ritrovarsi attorniati da barattoli di sugo di fagioli in scatola e misteriosissima 'Alfredo sauce', presentati tra l'altro da etichette vittime di un marketing degno della post perestroika. E quegli spaghetti, nella tenebra della dispensa, chiamano i loro amici: la passata di pomororini rustica, il pesto genovese d.o.p, l'olio extravergine di oliva pugliese...ma nessuno risponde. Allora ancora incerti e pieni di domande, vengono brutalmente prelevati da una mano straniera, che fa a pezzi la loro casetta di 'cellophane' e li separa, uno a uno, dagli amici più cari..e li butta così, in una gigantesca pentola di acqua fredda, dove, come coraggiosi esploratori bianchi del secolo scorso, attorniati dagli indigeni, vengono lasciati in ammollo mentre la temperatura aumenta, vivendo la tortura immeritata di una lenta cottura a morte. Impropria tra l'altro. Perchè, perchè?!<br />
...e poi...e poi...non gigli sui loro feretri, non sugo di freschi pachino, nessuna bufalina immacolata sui loro corpi, no....la straniera, e profana, salsa di fagioli col ketchup.<br />
Bene, appena seduti a tavola, la famiglia sudafricana fece una preghiera. Ecco io ho per lo meno apprezzato quell'atto di carità cristiana verso quella giovane sfortunata semola. Resto incerta se questo fosse davvero ciò che si siano detti, ma è così che mi piace ricordare i coraggiosi spaghetti e fargli onore.<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Ṣalāla, Oman17.0506675 54.10658639999996916.8077835 53.783862899999967 17.2935515 54.429309899999971tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-36039751942671922622015-10-28T03:30:00.000-07:002017-09-13T11:48:53.582-07:00...ci si reimbarca per Salalah...mestizia misto entusiasmo.I miei cinque giorni in Giordania furono pieni di shampoo, ciccia e lunghe dormite.<br />
Tornai la ridanciana italiana piena di ottimismo e buoni propositi con cui tutti scambiavano volentieri una chiacchiera, e con questo rinnovato spirito mi preparavo a rientrare a Salalah, da MrC., da sua moglie e dal mio datore di lavoro in tunica bianca e pinne.<br />
Alla fine se ti bastano otto ore di sonno ed i capelli puliti per essere felice, in questo Mondo un po' complicato hai sempre e comunque vinto, senza combattere.<br />
<br />
Hesham fu un ospite splendido, mi portò a Jerash, e a cena nel locale dello zio, dove complice il vino mi trascinò a ballare in mezzo alla pista. Io...che ballo...in mezzo alla pista...io 😂 finora me l'ero concessa solo alla sagra delle fragole, e comunque persino in quell'occasione la maglietta premio se l'era aggiudicata l'attempata signora con la sciatica e la permanente '80s, che no, non ero io.<br />
<br />
Nel mezzo, tra Hesham ed Hesham, feci un salto nel sud del Paese, per non perdermi mai l'esperienza folclorica dell'interazione con i beduini del Sud, che riservava sempre qualche chicca.<br />
In quell'occasione, il mio amico Mosab si offese per sempre con me, perchè parlavo troppo col fratello mentre giocavamo a carte tutti insieme ad un tavolo con la sua famiglia. La verità è che quella era l'unica direzione dove potessi rivolgere lo sguardo per non venire raggiunta dagli sputacchi della nonna. ...poi dicono dei Siciliani.<br />
<br />
Quindi, alla data del post (28 ottobre 2015, ore 03.30), ero sul mio volo diretto a Salalah e ripensavo a questo:<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6f-3N7ZkpCFnHlCIUtkJseD9j0R69yXHTrXjUCxhf70w78qKqmz1MEJMosvKTvFemH-AaIiN9I8a841qnwVgEsdbz2bNJrYhNmhJMibpHeSr3Q2NRiWldcn6SMTNrpY7QrtegVU7WVKUJ/s1600/WP_20151024_015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6f-3N7ZkpCFnHlCIUtkJseD9j0R69yXHTrXjUCxhf70w78qKqmz1MEJMosvKTvFemH-AaIiN9I8a841qnwVgEsdbz2bNJrYhNmhJMibpHeSr3Q2NRiWldcn6SMTNrpY7QrtegVU7WVKUJ/s400/WP_20151024_015.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hesham, bravissimo Hesham, immortalato a Jerash.</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnhr_MNoluGdywPI_htZH8Owc6H_ocTcSEO7bxQEo2GcELZ8zw0yfhkZK3w5ZZ9bDhZiVsGdPDmyeBmNBsQ4hZ8wFvHPtGNqVm16u-OrIBQpYGLp5K2YfOvCSn6Vk1zTXv9YqtXn1Jp_xJ/s1600/12183841_10208085027711834_2562532905204336803_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1099" data-original-width="1099" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnhr_MNoluGdywPI_htZH8Owc6H_ocTcSEO7bxQEo2GcELZ8zw0yfhkZK3w5ZZ9bDhZiVsGdPDmyeBmNBsQ4hZ8wFvHPtGNqVm16u-OrIBQpYGLp5K2YfOvCSn6Vk1zTXv9YqtXn1Jp_xJ/s400/12183841_10208085027711834_2562532905204336803_o.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tanto shampoo, niente occhiaie, molto sole.</td></tr>
</tbody></table>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh94TZ72MpaiSIOU4Eeq4oDGbd43SaFOAWe9c4XI1g95kKlAzp7Kh_N8D1sylM5QtBGmZ9HuTudNHxzvDFlxiE0ypaOgvZM_v4p7dzZjM1TDld7f_jgXes3IawQaA2H2vUKx7uSTtXhUYD-/s1600/WP_20151026_005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh94TZ72MpaiSIOU4Eeq4oDGbd43SaFOAWe9c4XI1g95kKlAzp7Kh_N8D1sylM5QtBGmZ9HuTudNHxzvDFlxiE0ypaOgvZM_v4p7dzZjM1TDld7f_jgXes3IawQaA2H2vUKx7uSTtXhUYD-/s400/WP_20151026_005.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cena on the dance-floor 🙊</td></tr>
</tbody></table>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxGrdf3qov-TvfukWWmzTa7klXC1HdZjluSRle_WFRd6J-5uWBIcKSprKr6uVBLEH7auwDTECXGJ73GOYmIlg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe><br />
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...tentativo di Dabkeh, vince di nuovo la signora della sagra delle fragole di Faedis.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT9ltSoIbeoxKAtA_OztJSlbMBDna0KX98l0I7g5UJcDO4340qw-2AkZhWvrG00tRy37oxr-1DZbb_48vM61HgZxXpy5WHbOqorXtHIq2aEl05DPHP-hGboNlPZmp9CYWRKA82gNwKpLBR/s1600/WP_20150501_028.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT9ltSoIbeoxKAtA_OztJSlbMBDna0KX98l0I7g5UJcDO4340qw-2AkZhWvrG00tRy37oxr-1DZbb_48vM61HgZxXpy5WHbOqorXtHIq2aEl05DPHP-hGboNlPZmp9CYWRKA82gNwKpLBR/s400/WP_20150501_028.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Wadi Rum, 40 gradi in pull-over. Grazie, deodorante italiano, per sempre ed ovunque grata.</td></tr>
</tbody></table>
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Insomma, con rinnovato entusiasmo mi apprestavo a tornare in quel covo surreale, pronta a ridare il massimo e ad essere utile nel gelido ufficio, o sulle barche fantasma, ovunque servissi, se mai servissi sopratutto...e sopratutto, rinnovata.<br />
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elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Aeroporto Internazionale Regina Alia, Amman, Giordania31.7202574 35.9942320000000116.1982229000000011 -5.3143619999999885 57.2422919 77.30282600000001tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-25069713979324240552015-10-22T04:30:00.000-07:002017-09-25T15:19:53.918-07:00L'arrivo ad Amman: visti, sviste e tabbouleh.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Arrivai ad Amman in un orario improbabile, ben oltre la mezzanotte, dopo due noiosissimi scali. Una volta arrivata nella zona visti del mio caro Queen Alia Airport, appresi con metodo galileiano, reiterando l'esperimento più e più volte con crescente disperazione, come tutti gli sporteli ATM dell' area dogana fossero <i>non-funzionanti</i>.<br />
Chissà perchè, mai come quando si è in viaggio si capisce quanto la gestione efficacie delle nostre vite sia ormai in mano a processi tecnologici automatizzati, che spesso si ribellano, lasciandoci inermi di fronte all'ingestibile. Ciò succede sopratutto quando siamo in terre straniere, quindi non c'è altra spiegazione: <i>i processi tecnologici automatizzati sono razzisti e xenofobi!</i><br />
Inoltre, appunto, sono ingestibili. Scoppia una gomma, la cambio; mi si scolla la suola della scarpa (per me in viaggio è una costante), la reincollo; non funziona l'atm, arrenditi, hai perso! Passerai tutta la notte guardando gli altri turisti felici entrare nel Paese e aspettando che qualcuno, al di là del controllo passaporti, si metta a giocare con un aeroplanino di carta fatto di una banconota da 20 JOD che precipiterà poi, forse, nelle tue vicinanze e con cui acquisterai il visto anche tu; ipotesi improbabile.<br />
Contanti, come già detto, non ne avevo, e anzi non vedevo l'ora di essere in Giordania per riprovare il brivido di ritirare. Ma...non era destino. E per essere libera di entrare ad Amman mi servivano 20 JOD, tassativamente in contanti!<br />
La situazione, apparentemente irrisolvibile, mi creò un quarto d'ora davvero complicato.<br />
Non potendo nemmeno chiamare Hesham, che mi aspettava fuori, essendomi impossibile ricaricare la scheda del telefono locale, mi sentii per dei buoni attimi di nuovo su quella canoa precolombiana bucata in cui navigavo cotidie in Oman, solo che qui non ero più in un mare di guano, ma in un circoscrittissimo laghetto da cui parevo non potermene nemmeno uscire.<br />
Cercai quindi la soluzione alternativa.<br />
Quello che ho imparato nei miei viaggi in Medio Oriente è che c'è sempre un problema, un disguido, qualcosa che non funziona come dovrebbe, ma c'è anche SEMPRE una soluzione alternativa. Quindi ora l'avrei trovata. <br />
Notai che i banchi del check erano dotati di terminale POS: la soluzione questa volta era particolarmente semplice, visto che la mia carta aveva almeno il chip funzionante!<br />
Eppure poneva una complicazione, perchè tale scoperta contraddiceva l'ufficiale dictat del pagare in contanti. Di certo non potevo esordire in modo diretto con "hey tu, vestito di verdolino col cappellino che ti fa buffo, cos'è quell'aggeggio che sta sotto al tuo naso, e prima hai fatto reiteratamente finta di non vedere nonostante ti spiegassi il mio empasse?!". Per lo meno non con l' ufficiale di frontiera.<br />
Inoltre cartelli ovunque dicevano occorresse valuta contante. Probabilmente il misterioso fenomeno si spiegava in un baracchino tutto illuminato con la scritta intermittente"change" e commissioni altissime. Il suo guadagno era tutto e la mia disperazione nulla!<br />
<br />
Baracchino o no, una ragione terribile li costringeva a lasciare una povera ragazza in quel più che palese stato di panico (e prigionia). Una ragione terribile, arcana, mitologica, ma sopratutto...segretissima.<br />
<br />
Vabbè insomma, decido di giocare il jolly: come altre volte accadde e sempre accadrà, faccio la parte della povera donna sola disperata che sta per piangere. Visto il mio livello di dignità bassissimo, commossi, si sentirono autorizzati a scendere un pochino di livello anche i lor signori distinti poliziotti di frontiera e finalmente concedermi di pagare con il POS.<br />
Come sospettavo, perchè questo pattern l'ho ritrovato più volte, una delle ragioni misteriose per fingere di non poter pagare con la carta, forse anche l'unica, chissà, era questa: pagare con il POS richiedeva di saper utilizzare il POS. Tautologico.<br />
D'altronde capisco anche il timore reverenziale ed il sospetto degli ufficiali giordani nei confronti del terminale POS, con tutte quelle sue lucine colorate intermittenti, che ricordavano un po' un UFO..atterrato un giorno per caso sulla loro scrivania.<br />
Fortuna che in due è tutto più facile ed in tre anche di più. Così, facendoci coraggio a vicenda, affrontiamo insieme questo incontro ravvicinato del 3° tipo con 'la cosa'. Tre menti e dodici mani, ed è fatta: posso finalmente entrare in Giordania!<br />
<br />
Al momento della stampa del visto sul mio passaporto, purtroppo, i sogni romantici di uno degli ufficiali presenti nel summit per risolvere il problema del POS vennero infranti nel leggere la mia data di nascita. L'ho capito quando l'amico gli ha detto "mi dispiace, è troppo grande per te".<br />
Restai in ogni caso lusingata dal sapere che anche in Giordania li facevo tutti fessi sull'età e continuai a fingere di non capire cosa si stessero dicendo, salutandoli e respirando finalmente il profumo della libertà.<br />
<br />
Finalmente quindi, trovo Hesham, ed inizia la vacanza.<br />
Ci dirigiamo in macchina verso il centro città, ed Amman è una città bellissima.<br />
<br />
Con le sue casette a cubetto arroccate sui suoi sette colli, e la storia che fa capolino da ogni dove e da ogni epoca (romana, bizantina, islamica e...quella indefinibile odierna...chiamiamola oggiqua per darci un tono). Il traffico indiavolato, che a noi italiani farà pensare a Napoli, anche per chi a Napoli non ci è mai stato, ma comunque subisce il fascino dei luoghi comuni -brrrr....come mi piacciono. E le strade che si snodano di notte, come serpenti maculati dai fari delle auto, con uno strisciante brusio. Le strade di Amman sono dirette nel loro corso, ad ogni curva, da qualcosa che rimane di ogni suo passato; si snodano tra le vestigia vive di ogni tempo, risvegliate dalle luci di oggi.<br />
E così si susseguono, senza che nulla sfugga, le moschee, l'anfiteatro romano, i souq, la cittadella e, più in là, gli oggiqui mall.<br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwW2cUdc-7-3Ry8BwnWMkawICx-fToX5FgWAc-3cZ9WsnYF2hWxU1ZkGW0Sxg4iIY8ywDRoQqTDrOfDb3G76Q' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
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Chissà perchè, come arrivo in Medioriente mi sento viva anch'io, brulico anch'io sotto pelle, come le strade, le auto, le mille casette su cui rimbalza lo sguardo a cercare un punto di appoggio che non c'è, in tanta omogeneità tra di esse e col paesaggio che le domina.<br />
E la musica, i profumi, gli odori, le bancarelle che vendono cibo in strada...le gente che mangia camminando. Li vedo e sento il gusto croccante delle falafel tra i denti.<br />
Mi sono innamorata di questi Paesi così, finendoci dentro per caso.<br />
Un giorno ho saputo che esisteva una parola araba per indicare il luogo in cui si era trascorso del tempo in passato, vissuto, e dove ora non rimane niente se non un ricordo di un momento, magari felice. Allora mi sono sentita che qualcosa doveva essere rimasto in questa cultura, che valesse la pena di farci un saltino pur senza sapere bene cosa stessi cercando. Di andarci così, in questo modo, senza bene sapere. E poi, semplicemente, non sono più riuscita a smettere.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXaJwnRt6PlrAlDKAgNT_lG-xUF5shc2vioAEnl-5OfGIULxK-7P0yHDVyHFmt9ZStzOrkmKNqew3gvUr5SPpUClJeX340iKQLnTjsLHGRjdhyJpkSLw3G1543IDVBZLBLoimoJ-Pj-P2k/s1600/WP_20140810_002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXaJwnRt6PlrAlDKAgNT_lG-xUF5shc2vioAEnl-5OfGIULxK-7P0yHDVyHFmt9ZStzOrkmKNqew3gvUr5SPpUClJeX340iKQLnTjsLHGRjdhyJpkSLw3G1543IDVBZLBLoimoJ-Pj-P2k/s400/WP_20140810_002.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Coffe shop a Wadi Musa</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Dabkah, musica tradizionale dei paesi dello Shami</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7xAKq2yPoZsGQ_xnBL6UPKqbijOR7WgzBcRtDAhZNl1vSEA_fpE1KmhtOgjhOpaDD2TcuJgp3Bi8QuLxq4A0dwVVCMw_aW21BoyQo8J8lBjCLgnVK4G2ecHGwi7NUeETKRD2wtsLJ1o1n/s1600/DSC01628.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7xAKq2yPoZsGQ_xnBL6UPKqbijOR7WgzBcRtDAhZNl1vSEA_fpE1KmhtOgjhOpaDD2TcuJgp3Bi8QuLxq4A0dwVVCMw_aW21BoyQo8J8lBjCLgnVK4G2ecHGwi7NUeETKRD2wtsLJ1o1n/s320/DSC01628.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">اطلال, Atlal...la parola di cui mi sono innamorata che vi dicevo.</td></tr>
</tbody></table>
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Beh...torniamo con Hesham...sono passate le due da un pezzo e occorre trovare un locale per la cena.<br />
Hesham è costretto, suo malgrado, ad assecondare la mia brama di hummus e portarmi in un ristorante della downtown. Saliamo le scale zig-zagando con maestria tra sputi e cose che non si vogliono accertare, e raggiungiamo la zona cena. Prendiamo posto accanto ad un tavolo composto da alcuni uomini e da due prostitute, che, sottolineo, si vestono come le ragazze di qui quando escono per la pizzata con le amiche. Fatti loro. Quelli fuori luogo eravamo noi, perchè in fondo erano le due del mattino passate.<br />
Chettelodicoafare, mangiamo, come se non ci fosse un domani, tutto ciò che più amo. Non perdo l'occasione, come sempre, di sottolineare come il mio tabbouleh sia migliore, esponendo i miei calcoli alchemici sulle percentuali corrette del prezzemolo, e vantando attestati e riconoscimenti internazionali di prestigiosi enti dai nomi impronunciabili, che si perdono tra uno starnuto e tre colpi di tosse, e infine, verso le quattro arrivo in albergo.<br />
<br />
Aspetto che Hesham arrivi a casa e mi scriva per addormentarmi, e ricevo un messaggio che mi lascia terrorizzata al buio in questa stanza sconosciuta in qualche posto della downtown, e che recita così:<br />
<br />
"allora domani alle 08.00 ti passo a prendere così andiamo a Jerash la mattina col vento favorevole e il sole basso,...poi....pranzo dai miei...poi....poi....poi....e la sera...il giorno dopo....".<br />
<br />
Hesham, gentilissimo premurosissimo Hesham, ti suonerà strano, e suona strano anche a me, ma io in Giordania per ora, ci sono venuta solo per dormire e lavarmi i capelli.<br />
<br />
Buonanotte e che sia lunga, finalmente. Ti chiamo io quando ho i capelli puliti.<br />
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elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Amman, Giordania31.9453666 35.92837159999999131.0820301 34.637478099999989 32.8087031 37.219265099999994tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-41249541595935396832015-10-21T13:40:00.000-07:002017-09-13T11:09:20.747-07:00...e quindi si (ri)parte per Amman. ✈ ...e quindi si (ri)parte per Amman. ✈<br />
<br />
La scusa che mi dovetti inventare per rendere socialmente accettabile questa follia di dovermene già andare dopo nemmeno due settimane di conoscenza, fu un matrimonio. Per l'esattezza quello di un ragazzo arabo giordano che conoscevo...bla-bla...che ci eravamo piaciuti...bla-bla...che ora aveva le nozze e se non lo salutavo ora non potevo salutarlo mai più. Poteva funzionare, funzionò.<br />
<br />
Del resto non potevo essere sincera, perchè "Devo farlo altrimenti stanotte cospargerò di benzina l'ufficio, ci spegnerò sopra con gioia il mio sigaro e poi, trotterellante, prenderò l'ultimo cammello per l'Italia, perchè in soli 10 giorni mi avete sfrangiato parti del mio corpo che mi avevano detto io non possedessi per natura. Un domani mi ringrazierete per questo, voi e i figli che vi consento così un giorno di avere, purtroppo.", sarebbe potuto risultare offensivo, incompreso, esagerato, e sopratutto in inglese non sapevo come rendere la sottigliezza dello 'sfrangiato'.<br />
<br />
In ogni caso, era un passo necessario.<br />
<blockquote style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: 2em; line-height: 1.4; margin: 1em 0px 0.75em; padding: 0px;">
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.</blockquote>
<div class="context" style="background-color: white; color: #aaaaaa; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 1.15em; line-height: 1.2; margin: 0.6em 0px; text-align: right;">
<div class="author" style="font-size: 1.15em; line-height: 1.2; margin-bottom: 10px;">
<a class="value" href="https://www.pensieriparole.it/aforismi/autori/san-francesco-d-assisi/" style="color: #ff4070; text-decoration-line: none;" title="Frasi di San Francesco d'Assisi">San Francesco d'Assisi</a></div>
</div>
<span style="background-color: white; color: #999999; display: inline-block; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; opacity: 0; position: absolute; width: 0px; zoom: 1;"><a href="https://www.pensieriparole.it/aforismi/comportamento/frase-7585" style="color: #ff4070; text-decoration-line: none;">da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/aforismi/comportamento/frase-7585></a></span>...forse al rientro quindi vi avrei anche sopportati. San Francesco è una voce autorevole.<br />
<br />
Certa dell'altruismo del mio gesto, mi imbarcai sul mio volo.<br />
<br />
Era il mio quarto viaggio in Giordania, e degli amici lì da visitare li avevo veramente. Non lo chiamerei neanche viaggio, piuttosto 'ancora di salvezza'..un salvagente gettato in un mare di cacca (si può dire cacca?!) liquida in cui navigavo in quel momento a Salalah, a bordo di una canoa precolombiana bucata. Nell'ipotesi concreta di essere in un mare di guano, non so se sarebbe meglio veleggiare in canoa o in salvagente...ma in fondo è solo una metafora.<br />
Questa volta, più che di avventure, avevo bisogno di stare in una stanza da poter chiamare "mia" anche se solo per qualche ora, di avere tempo per lavarmi i capelli, chiamare a casa, scrostarmi lo smalto dalle unghie prima di venire prelevata e studiata da un team di paleontologi, e dormire per recuperare ancora la stanchezza del viaggio di arrivo in Oman, cosa che la fitta lista di impegni mondani di MrC. non mi consentiva mai di fare.<br />
Perchè no, di essere anche circondata da persone amiche, in un contesto dove stavo bene.<br />
Era il viaggio a cui tenevo e che avevo cancellato per correre da loro e dalla loro millantata urgenza. Me lo meritavo io, ed in fin dei conti se lo meritavano anche loro. 😈<br />
<br />
Ma torniamo alla Giordania.<br />
<br />
Bene, questo viaggio in Giordania è stato meno avventuroso di altri (..tipo quando un beduino mi ha chiusa a chiave dentro casa, o quando mi hanno fregato il passaporto il giorno prima di passare il confine, quando sono stata costretta a dormire in una grotta in mezzo a agente che russava, oppure, perchè no, quando ho intasato il water a casa della famiglia che mi ospitava), ma alla fine il fatto è che ero andata lì come detto quasi solo per riuscire a farmi uno shampoo.<br />
Chi non deve fare 10 ore di viaggio per uno shampoo e una notte di sonno?! 🙆<br />
Se volessi fare la saggia fuori luogo, di quelli che devono sempre trarre una lezione dagli eventi casuali della vita, financo dalla sfiga, direi che l'esperienza a Salalah mi ha fatto capire il valore delle piccole cose. Piccole come lo spessore di una carta d'imbarco. 😂<br />
<br />
In ogni caso in questo viaggio sono finalmente riuscita a visitare Amman, grazie alla gentilissima compagnia del mio amico Hesham, che mi ha fatto visitare la capitale, mi ha portata a Jarash (meraviglia archeologica), a mangiare il mio adorato tabbouleh (...ok...anche a bere arak), e infine a comprare tutte quelle cianfrusaglie per la cucina che piacciono a me. ...tra queste, quell'attrezzino per sformare le falafel, che mi sono solo ora ricordata di avere da qualche parte in cucina, e un' orrenda tovaglietta dorata in stile arabeggiante, che so benissimo dove ho seppellito con cura, dopo essermi accertata che non respirasse più.<br />
Ricordo poi un intero giorno passato a giocare ad air-hockey con il personale dell'hotel ad Amman, mentre aspettavo l'invio di un codice di sicurezza per sbloccare la mia mail...un attesa di sole 4 ore.<br />
E ricordo gli sguardi a me rivolti tra l'attonito e l'infastidito, dei vecchini che giocavano a carte fumando l'arghila in uno-dei-peggiori-bar-di Amman, e chiaramente io ero l' oggetto da spuntare dalla vignetta in 'trova l'intruso'.<br />
mmm...poi come sempre ho fatto una puntatina verso il deserto del Wadi Rum, e Petra.<br />
<br />
Ho deciso che, da quando metterò figurativamente piede in Giordania, ridurrò il mio cinismo e allegherò qualche foto. Ma il mio cinismo tornerà, come da registro, appena rientrerò in Oman.<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Salalah International Airport, Airport Road، Salalah, Oman17.046261 54.088422499999979-8.475773499999999 12.779828499999979 42.568295500000005 95.397016499999978tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-69479924328365205922015-10-20T21:00:00.000-07:002017-10-10T03:31:50.548-07:00Chiariamo subito la situazione: poteva andare meglio!Chiariamo subito la situazione: poteva andare meglio!<br />
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Eh sì, perchè MrC., che mi ospitava a casa sua, era un tipo bizzoso ed incazzoso, con qualche mania di dominio su...tutto. Per esempio era vietato usare il cellulare a tavola, nemmeno se i miei mi chiedevano disperatamente se fossi viva (il che in realtà succedeva continuamente), ed era implicitamente vietato disporre liberamente del proprio tempo libero. Per esempio era anche implicitamente vietato organizzarsi autonomamente per la cena. L'avvicinarsi dell'ora dei pasti in Oman mi riportava quell'ansia lontana che avevo da bambina, quando al rintocco della campana delle 12 suonava la mia ora, e partiva l'angoscia di trovare le pesche sciroppate alla mensa del collegio. Da MrC. il pericolo prendeva le fattezze di tremende spezie piccanti eritree, impossibili da separare dal resto nascondere sotto al tovagliolo, e al riguardo delle quali ricordava spesso simpatici aneddoti da lui giocati ai danni di ignari turisti curiosi nella sua Eritrea e nel fiore dei suoi anni. E' proprio vero che il buongiorno si vede dal mattino!<br />
A causa di questa sindrome ignota di cui soffriva MrC., penso si possa trattare di semplice 'rompipallismo acuto' (letale più per gli altri che per se) la prima sera, nonostante avessi palesato la necessità di chiamare casa e riposare, dopo un viaggio di 15 ore e 3 ore di riposo notturno, mi aveva organizzato una cena fuori con tutti i suoi amici, a cui sarebbe stato offensivo non presenziare, poichè era in mio onore...kkuXlo!! Mi avvisò solo alle ore 18.30, quando ero già in pigiama col cellulare in mano e sulla punta della lingua avevo già 'ciao mamma'.<br />
Questo stesso iter si ripeteva continuamente per tutto. Tant'è che l' Oman è sicuro, ma il mio livello di vita era comunque simile a quello dei rapiti dell'Aspromonte. Al quarto giorno, non ero ancora riuscita a chiamare il mio fidanzato. E ogni volta che sentivo toc-toc alla porta, ovvero al massimo 15 minuti dopo che fossi entrata in camera, la mia fronte si bagnava ormai di gelido sudore. Avevo imparato a falsificare la mia voce, ma il tutto era vano, perchè molestava anche gli altri 3 miei falsi compagni di camera: il lottatore di Sumo cinese con la voce da gay, la nonnina inglese ubriaca che diceva zozzerie in un perfetto accento oxfordiano, e il leprotto chiaccherone. "Ciao, sono il leprotto chiaccherone" "Devi essere a cena alle 19:37"...vabbè.<br />
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La moglie, forse di riflesso, forse per affinità elettive, era un pochino...mmm...come dire...facile al cambiamento di umore.🌛🌜 Ricordo ancora quando, durante una conviviale conversazione in cucina,ammutolì, si voltò all'improvviso, trasfigurata, stringendo in mano la forchettona a tre punte, alle spalle il fumo sulfureo della pentola delle patate in bollore, ricordandomi così un'immagine luciferina, e mi disse con la voce tipica di chi sta per rosolarti nelle fiamme dell'Inferno: "Ma non lo vedi che sono impegnata 😠 ?!?". Stavamo parlando calorosamente fino a quel momento, ma evidentemente proprio quando ho aperto la bocca io, lei era intenta a tagliare le patate col suo sguardo laser, e io purtroppo non me n'ero proprio accorta. Del resto lei era di spalle, ed io in Italia le avevo sempre tagliate col coltello, non pensavo stesse facendo altro che nulla, oh me ardita.<br />
Ricordo ancor meglio il mio primo risveglio a Salalah. Arrivai la sera prima a casa di Mrc, dall'aeroporto, verso le sette. "Devo lavorare domani mattina?", "Mannooooò, domani ti riposi!". Allora usai tutte le mie forze ed intenzioni per tenermi sveglia e procedere ad un'educata conversazione informale conoscitiva con MrC., che alla fine era il mio ospite. Chiaccherammo nel suo patio fino alle 08.30, poi andai finalmente a dormire. La mattina dopo la sua signora mi tamburellò alla porta alle ore 11.30 per la sveglia... "devo portarti in giro e il pomeriggio non posso perchè ho il corso di yoga, hai 30 minuti per essere pronta". Del resto, in Aspromonte non li portavano di certo fuori, non mi potevo lamentare.<br />
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Ciononostante ricordo scene di quadretti familiari alla Mulino Bianco, tipo questo:<br />
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Colazione, lei ed io al tavolo con le nostre tazze, entra lui trotterellante con in mano il suo caffè: "cara, mi hanno affidato un gran lavoro, devo tirare sù una barca affondata al largo dello Yemen", "e cosa c'è dentro?" "non si sa". ...una bomba di commessa, insomma!<br />
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In ultimo, nell'analisi dei macrofattori, il lavoro consisteva prevalentemente nell'attesa. L'attesa di chi dovesse portarmi al lavoro (una mattina durata dalle 07.00 alle 11.40), l'attesa che ci fosse qualcosa da fare, l'attesa di capire in cosa consistesse il mio lavoro, l'attesa che il 'boss'-che non era mrC.- finisse di fare diving per venire riportata a casa (sempre con almeno due ore di ritardo), a volte l'attesa che si ricordasse di tornare al lavoro per riportarmi a casa, dopo avermi dimenticata in ufficio. L'attesa del rimborso delle spese del viaggio e sopratutto l'attesa di salire su queste barche...mentre nell'attesa stavo tutto il tempo in ufficio con l'aria condizionata settata sui 17°, e fuori 38, e non sto scherzando. Per uscire a fumare una sigaretta dovevo procedere ad una svestizione lunghissima. Tanto che per un attimo pensai che se fossi dovuta stare lì a lungo, sarebbe stato bene comprarmi uno di quei vestiti di carnevale da orso, che in un attimo ti ricoprono di pelo capo, mani e piedi, per ottimizzare i tempi.<br />
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Aggiungiamoci che:<br />
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-La carta che mi ero fatta fare in banca prima di partire non prelevava da nessuno sportello, e nemmeno il mio bancomat. Tranne una fortunata, o fortuita, prima transazione.<br />
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-Il programma vpn per poter chiamare l'Italia dall'Oman tramite servizio voip (Viber, Skype, etc.) non funzionava, e non trovavo mai il tempo per risolvere il problema.<br />
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-A casa loro internet non prendeva quasi mai. Quando in un punto della casa si manifestava un po' di connessione, correvamo tutti lì col cellulare in mano proteso verso il cielo, come gli indigeni delle isole del Pacifico quando vedevano passare un aeroplano, nei film di una volta. Ci mancavano solo i gonnellini il caschetto nero e l'osso nel naso.<br />
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Insomma le cose non andavano molto bene. Sopratutto considerando che ero andata lì per lavorare 5 ore al giorno sulle barche, potendo poi disporre del resto del mio tempo, in una casa e con una macchina, anche se comunque pagata un bianco e un nero. Ed invece ero sequestrata, in ufficio praticamente dalle 08 alle 19...a fare sostanzialmente nulla. E poi sequestrata anche una volta rientrata a casa. Senza la possibilità di muovermi autonomamente, e senza capire cosa stesse succedendo. Senza poter parlare con nessuno, visto che non avevo modo di conoscere praticamente nessuno se non i suoi amici, e in Italia non potevo telefonarci. Senza poter prelevare contanti. E con la famiglia a casa ancora terribilmente arrabbiata con me per la mia decisione.<br />
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Pensai che nonostante tutto, forse vedevo tutto nero perchè ero stressata...allora...visto che non c'era nulla da fare in ufficio....e.......sopratutto.....visto che avevo rimandato un viaggio in Giordania per correre da loro avevano millantato un immediato bisogno della mia presenza (falsissimo)...pensai di fare questo saltino in Giordania per rilassarmi, e poi di certo avrei visto tutto in una luce diversa.<br />
Del resto l'unica altra alternativa sensata sarebbe stata quella di tornarmene in Italia.<br />
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Vi ricordo che sono partita da casa con mia madre che minacciava di vendermi la macchina, cambiarmi la serratura e diseredarmi, e sulle note di "vai in Oman e vai in Mona". Quindi il mio stress era partito già da casa. Quindi sì, forse vedevo io tutto nero.<br />
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Fatto sta che lì non avevo mai nemmeno 10 minuti liberi, da sola, per rilassarmi e fare il punto della situazione.<br />
Ricordo che una sera ero nel loro giardino, per cercare un po' di solitudine e un po' di campo per scrivere a casa. Prendeva molto meglio sulla strada, ma da sola in strada non ci potevo andare, onde evitare il concerto di clacson etc etc. Dopo 15 minuti di vani tentativi di utilizzo della rete decisi di desistere. Desistere tutto, e rilassarmi solo un secondo, per la prima volta. Mi buttai a terra, sull'asfalto del passaggio auto, distesa, e mi misi a guardare il cielo. Era bellissimo, e uguale a quello che vedevo da casa. Non facevo nulla, ero distesa, guardavo in alto, e mi cominciavo a sentire proprio bene ed in pace col mondo. Non durò. Con la coda dell'occhio vedo qualcosa muoversi nel buio, mi sollevo velocemente e noto questa specie di grande mangusta, che ormai era a quasi un metro dalla mia mano, puntando esattamente alla mia mano.<br />
Corsi a casa, e capii che non c'era possibilità di salvezza in quel posto.<br />
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Quindi...si parte cinque giorni per la Giordania. A salutare il mio amico che si sposa. ...così dissi. 😈<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Ṣalālah, Oman17.0506675 54.10658639999996916.8077835 53.783862899999967 17.2935515 54.429309899999971tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-77222968086932543742015-10-13T06:30:00.000-07:002017-09-13T10:49:17.288-07:00L'incontro con MrC...colui che mi aveva chiamata in Oman.Sbarcai all'aeroporto di Salalah alle sei del mattino del giorno successivo, e qui incontrai il mio 'tutor', che chiameremo MrC.<br />
MrC. finora era stato per me solo una voce telefonica ed un profilo di facebook, di lui sapevo poche cose, di cui ne avevo memorizzate bene due: MrC. ha un elevato rate di parolacce/parole al secondo; MrC. dice e disdice cose con un tasso elevato, che fa competizione al precedente.<br />
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Pertanto non mi stupii più di tanto quando fui accolta con un misto di 'cazXo' e 'benvenuta' e nemmeno che la ormai famigerata casa in cui sarei dovuta risiedere non fosse stata ancora pronta, o, per meglio dire, non fosse stata nemmeno ancora localizzata, e sulla base di quel che vidi due settimane dopo probabilmente al mio arrivo non fosse stata ancora costruita.<br />
Ero già partita con il minimo livello di aspettative, sperando così di non rimanere delusa da nulla. Alla fine il mio obiettivo era solo quello di passare 4 mesi in Oman, lavorando 5 ore al giorno su queste barche, e studiando per il resto del tempo per i miei esami universitari. Sperando che questo cambiamento di vita mi desse un po' di sprint e ritmo e sopratutto mi facesse uscire da un certo menage statico che avevo ormai consolidato a casa mia.<br />
Pertanto caxXo-bentrovato anche a te finalmente MrC., mi casa es tu casa, ovunque essa sia, basta che mi porti a dormire e possibilmente subito. Grazie.<br />
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Non fu esattamente subito, perchè MrC., al nostro primo incontro, non perse l'occasione per darmi la prima delle sue innumerevoli lezioni di vita in Oman.<br />
Lesson number one; svolgimento: obbliga il nuovo arrivato a lasciare tutte le sue valige, borsa personale compresa, nel vano scoperto del tuo pick-up, mentre ti allontani con lui a mani vuote dalla macchina, che avrai parcheggiato lontano lontano, nel desolato parcheggio dell' aeroporto...nonostante tutti gli altri posti più vicini fossero stati liberi. Avvisa tutti gli indiani che lavorano all'aeroporto di aggirarsi attorno alla macchina con fare sospetto, facendoli tutti andare a pulire il parcheggio solo ed esclusivamente attorno alla tua macchina ed alle sue valigie.<br />
E così, come da plot, ci allontanavamo nell'oscurità per fare non ricordo cosa, probabilmente nulla, a solo scopo didattico, lasciando la macchina aperta, alle sei del mattino, con le chiavi dentro...facendoci sempre più piccoli, ..e piccoli-piccoli....e piccoli-piccoli-piccoli, agli occhi degli indiani e le valigie ai miei. A nulla valsero i miei tentativi di portare con me almeno il mio passaporto o le carte di credito. Mi ero giusto infilata di nascosto il cellulare nella tasca dei jeans. A nulla valse tirare in campo la logica. Lui non voleva sentire ragioni, mai! Lui aveva ragione e tu solo velleità, sempre.<br />
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Ed ecco la morale della prima lezione di MrC.: l'Oman è sicuro!<br />
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Se mai andrai in Oman, questa frase te la ripeteranno sempre, tutti, talmente spesso che se sei anche partito senza il minimo dubbio al riguardo, verrai sollecitato involontariamente con la psicologia inversa, a porti delle domande. Ma io, se non era sicuro (imperfetto) mica ci venivo (incorretto), e allora perchè non la smetti di <i>sticiarmi</i> inversamente, visto che ormai qui sono e qui devo rimanere?!<br />
...per un attimo ripensai alla cerata gialla di mia zia, e a quel fischietto rimasto nel cassetto della mia cameretta, e mi vidi in mezzo al mare nella tempesta, accerchiata dai pirati.<br />
Mentre lui, notando il mio stranimento, ripeteva guardandomi fissa, gli occhi che scintillavano nella nera notte del parcheggio, e un tono di sfida alla spaghetti-western: "l' Oman è sicuro, parolaccia1 parolaccia2 e parolaccia3.".<br />
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Tornammo infine alla macchina, indossando gli occhiali da sole per non venire abbagliati dal candore del piazzale pulitissimo attorno al suo immenso ed arrogantissimo pick-up. Anche gli indiani non c'erano più, spariti con la polvere, assolto il loro ruolo intimidatorio, mentre effettivamente le mie valigie c'erano ancora. Con la velocità di una giovine salamandra infilai la mano nella borsa e controllai la presenza del passaporto, tirai un sospiro di sollievo, qualche maledizione tra me e me, e finalmente lasciammo quella landa desolata.<br />
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L'Oman è il paese mediorientale più sicuro dal punto di vista dei noti problemi internazionali che io abbia mai visitato. Mai percepito nulla che mi facesse minimamente avere un dubbio al riguardo. Ma caro MrC, tutto il mondo è paese per altre questioni, e a me il portafoglio l'han fregato due mesi dopo.<br />
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Quindi sì MrC., l'Oman è sicuro, ma se tu lasci i tuoi valori all'aperto e te ne vai, come diciamo da noi, te se un po mona, in qualsiasi parte del mondo. Te se mona a Roma e te se mona in Oman. Sopratutto se lo fai per fare lo spaccone...e specialmente se lo fai con il passaporto degli altri.<br />
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Vabbè comunque benvenuto anche a te MrC.<br />
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Quindi senza casa, ma col passaporto, sul pick-up di MrC., ci dirigevamo verso casa sua a Salalah, dove avrei presto riposato le mie stanche membra...ed orecchie.<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Ṣalāla, Oman17.0506675 54.10658639999996916.8077835 53.783862899999967 17.2935515 54.429309899999971tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-38923575914679745552015-10-12T15:00:00.000-07:002017-10-14T16:43:22.862-07:00 ... a Country wrapped in a black tulle dress...<div class="text-wrap" style="min-height: 18px;">
<div class="result-shield-container" style="direction: ltr;">
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">I kept on greeting my boyfriend from further and further away up to the moment before disappearing into the human flux of the check point at Venice airport. I did not feel too much sad though.</span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">With the optimism that distinguishes me, I saw only the exciting part of the affair, and I was more than certain that my love-story would not have been badly affected by this choice to leave. My usual (bad-placed) optimism about love, people, and the love of people.</span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">
Anyway no, I wasn't feeling sad actually. My glass was half-full and I was flying towards a misterious country, which I had really never heard any news about before. Exception made for some anxiogene information learned from the Farnesina italian website, which I quickly checked before leaving. There they will tell you that there were maybe pirates in that Ocean, but not too many ones ... it's a tolerant country, but it's better not to offend their culture ...if you accidentally drive by with the traffic light on the red, you're 48 hours in jail! To put it all, facts count and Oman never gave me any of the three above, even though it took some time for me to get trained to the proper dress-code and to all the behavioral rules suited to a woman traveling alone. Which is me, as always.</span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">I learned up on my personal experience the 'to do' and 'not to do' list...and when I made up my list, everything started to walk on easily for me.</span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">
But anyway I enjoyed the expository style adopted by that web-site. It's like the visual effect of a black tulle dress on somebody (we call it 'I can see I cannot see' in Italy) ...it will lead you to murmur yourself while looking to that black-transparency wrapped lady: "will she be beautiful or will she have crooked legs?" "will she be beautiful or will she have four buttocks down there?" "will she be beautiful or...?" </span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">...on this doubt it is better to board her friend!</span><br />
<span class="translation" style="font-size: 20px; padding: 0px 8px 0px 0px; white-space: pre-wrap;">
Well I couldn't have that choice: I was adventurously aproaching (yes, I called that an approach) a country that for me was all fluttering in a black tulle, and had no friend to b-plan onto.
And I left my country perfectly conscious that what would have kept me mostly busy from that day and for a long time ahead would have been to be accepted and liked by that misterious place. To know it, understand it and please it as much as I could, even before I could get the chance to understand if I liked it as well or not.
LOL</span></div>
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<div class="result-footer" style="height: 33px;">
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elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Aeroporto Marco Polo di Venezia (VCE), Viale Galileo Galilei, 30/1, 30173 Venezia VE, Italia45.5034546 12.34469269999999619.981420099999998 -28.963901300000003 71.0254891 53.653286699999995tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-89044142246720114782015-10-12T13:56:00.000-07:002017-09-13T10:45:13.277-07:00...un Paese avvolto nel tulle nero...Salutai il mio ragazzo fino al momento prima di sparire nel fiume umano dei controlli dell'aeroporto di Venezia. Non mi sentivo troppo triste. Col solito ottimismo che mi contraddistingue, vedevo solo la parte emozionante della faccenda, ed ero più che certa che la mia storia non sarebbe stata minimamente intaccata da codesta scelta...col solito ottimismo a riguardo dell'amore, delle persone, e dell'amore delle persone.<br />
In ogni caso no, non mi sentivo triste. Il bicchiere era mezzo pieno e io in volo verso un paese del tutto sconosciuto, di cui davvero non avevo mai sentito notizia alcuna. Tranne ovviamente le informazioni lievemente ansiogene apprese dal sito della Farnesina. Che ti dicono che ci sono i pirati, ma non troppi...è un Paese tollerante, ma meglio non offenderne la cultura...se passi incidentalmente con il semaforo rosso, ti fai 48 ore di galera. A dirla tutta, l'Oman non mi ha mai dato problemi per nessuna delle tre qui sopra, anche se ci ho messo del tempo ad apprenderne il dress-code e sopratutto le norme comportamentali adatte per una donna che viaggia da sola. Che sarei io.<br />
Ma in ogni caso mi piace lo stile 'dico non dico' di quel sito. E' come il vedo-non-vedo di un vestito di tulle nero...sarà figa o avrà le gambe storte? sarà figa o avrà 4 natiche? sarà figa o? ...nel dubbio meglio abbordare l'amica.<br />
Ecco, io no, io codesta scelta non l'avevo: partivo all'abbordaggio (sì, ho detto abbordaggio) di un paese che per me era tutto svolazzante di tulle nero.<br />
E partivo ben sapendo che la cosa che più mi avrebbe vista impegnata da quel giorno e per un lungo periodo, sarebbe stata di piacergli. Di conoscerlo, capirlo e piacergli, prima ancora di capire se lui piacesse a me.<br />
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LOL<br />
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<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com0Aeroporto Marco Polo di Venezia (VCE), Viale Galileo Galilei, 30/1, 30173 Venezia, Italia45.5034546 12.34469269999999645.4812191 12.304352199999997 45.5256901 12.385033199999995tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-46997494578633295342015-10-11T19:00:00.000-07:002017-09-13T10:42:53.537-07:00Il walzer degli addii: L.A.R.S. e fischietti d'alto mare.Non mi dilungo sui mesi che passarono da quel messaggio di maggio, che mi avvisava dell'opportunità di lavoro in Oman, e il giorno della partenza, in ottobre...diciamo solo che furono strani, molto intensi e ricchi di tentativi di boicottaggio.<br />
Ciononostante, come dice l' amatodiato famoso cantautore italiano: "...anche se non ha senso-oh domani arriverà, domani arriverà lo stesso-oh".<br />
E così arrivò anche il giorno della pre-partenza...giorno passato a spuntare, madida di sudore, cose da fare da una lista lunghissima...metà della quale è stata poi messa in valigia, to be continued.<br />
Tra gli inspuntabili, sempre maledirò quel 'ceretta inguinale', che...ahimè...non sapevo fosse tanto difficile trovare un'estetista consenziente a Salalah. Anzi, visti gli sguardi di rimprovero nelle sale d'attesa,direi 'connivente' più che consenziente. In ogni caso, non la trovai mai 😂<br />
Questo in verità mi portò una medaglia al merito già nella prima settimana di lavoro, poichè dovetti fare il bagno vestita...cosa che mi fece reputare molto rispettosa delle usanze locali, e ricca di voglia di dare il buon esempio alle turiste occidentali. La verità sulla mia pudicizia era un'altra, ma la stelletta al merito la conservo orgogliona.<br />
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Tornando al giorno pre-partenza, i momenti che maggiormente ricordo sono due.<br />
Il primo è il momento in cui il mio ragazzo mi da una scatolina che sembra proprio la confezione di un anello...e lo è. Ma, un anello da uomo. Insomma mi da in custodia, come prova d'amore, questo anellone d'oro, antico, che pare fosse appartenuto da molto alla sua famiglia, e fosse in origine di un certo L.A.R.S., di cui ormai erano rimasti solo l'acronimo ed il cattivo gusto (mi ha lasciata, posso dirlo). Ad ogni modo l'anello rimase nelle mie mani solo per poche ore, visto che avrei presto lasciato casa mia e non avrei voluto rischiare che qualcuno rubasse il cimelio di famiglia, glielo ridiedi ed affidai immediatamente in custodia. Quindi l'unica volta nella mia vita che un uomo mi diede un anello, fu per poche ore, e comunque parliamo di un anello che non avrei mai potuto indossare, se non nell'alluce.<br />
<br />
Il secondo momento top della giornata è stato quando mia zia, dopo aver letto il bollettino di 'viaggiaresicuri' e aver appreso il fatto che l'Oman non fosse lo Yemen ( gliel'avevo detto, che non c'era la guerra in Oman, ma sai...le zie...), ma comunque si affacciasse sul golfo dell'Aden, decise di avere il dovere morale di cercare nuovamente di salvarmi la vita. Lo fece così: mi portò una cerata gialla e un fischietto. La cerata pesava 4 kg da asciutta e sarebbe stata capace di affondare la Pellegrini, mentre il fischietto, al primo tentativo della zia, per insegnarmi ad utilizzarlo al meglio delle sue potenzialità, fece il rumore che fanno i palloncini alle feste dei bambini quando si sgonfiano, tristi, mesti, un attimo prima di accasciarsi al suolo per sempre.<br />
<br />
...per fortuna, zia, l'ultimo atto di pirateria nel golfo è del 2011, ma grazie comunque per averci provato.elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com033100 Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-58694026738258534712015-05-20T16:08:00.000-07:002017-09-28T13:43:52.252-07:00...we looked happy...it was May 2015...<br />
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">It was some serene, sunny,
smiling afternoon of May in my beloved Friuli (Italy). I was exactly where I
desired to be, in my bf's car, at my place, with my hand in his, at their place.
As I do always profess wapp is the mother of every evil thing. It lets old or
far circumstances re-approach, making closer again all of a sudden, shortening
the fairly gained distances, and permitting weird things to happen. Things
which were unprobable until some moment ago, such as the following one: a
distant friend, known in Israel, sends you a voice message to inform you that
his childhood friend, who works in Oman, is looking for an Italian girl to work
on some unspecified tourism boats in that country.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">And you, you didn't want,
you did not think, maybe just a small little wish, maybe you just said it jokingly
"I would like to work in the tourism sector in the Middle East," but
never ever you really had tried...well... you find yourself in the eye of the
cyclone, while in your bf's eyes a second cyclone approaches inexorable,
announcing itself firstly with a sound, this sound: "you will not be
thinking seriously about this, correct ?!"</span><br />
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">Definitively uncorrect!<o:p></o:p></span><br />
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">I was thinking about it. I
kept on thinking and pondering this idea and scenario for months, we talked
about it for months and too much indeed.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">I was disoriented and
moreover, funny to be told NOW, I was threatened: my mother hired my brother to
steal my passport...and this is history and not invenction. Luckily it was a
cold summertime and my windows were usually shut at night. LOL <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">I got some call which
remind me 'The Ring', from almost the whole family, which is a southern italian
family, so it means most of us is dark-haired and it let it be far more
realistic somehow, mentioning the movie..and of course I put on risk my love-story.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">But, you know, men sooner
or later will leave you anyway...so...do not listen to that voice (ehy ... I
was also far-sighted).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">Despite all of the
previous bordering conditions, or in fact thanks to those all, finally, on
October 12, I left towards Muscat, Oman.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">If you too do not have any
idea of </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;"></span><span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">where Oman is ... well, it's just a quick Google job<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;"><br />
It was a shame not to start a blog at that time, but I never could put my hands
on a laptop in my days over there, and I did not even have a free second of
time. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">But I do remember some
moments as if they were just happened yesterday. ... and as if they were yesterday, I will
write them down, trying to reach as early as possible today. (Today is January
20, 2017, lol) For the record, the 'domai' ('domai' is my personal way to
define things that are always told to be happening shortly, but seems to do not
come ever. It is a mix of 'domani' and 'mai', which is 'tomorrow' and 'never')
of the title has already arrived. I've been waiting for a working visa for
months to go there and ... well yes, I've had it and I've just come back with
my brand new ID card. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">It seems that I am now
officially an authorized tour guide in Oman. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">That sentence murmured
between me and myself, "I would like to work in the Tourism sector in
the Middle East" .... it happened.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US" style="font-family: "bell mt" , serif; font-size: 18.0pt; line-height: 107%;">As always it is when words are
passing, even unconsciously, from my mind to my mouth.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com033030 Ragogna UD, Italia46.1896318 12.99676160000001346.1016768 12.835400100000014 46.2775868 13.158123100000013tag:blogger.com,1999:blog-4677573489445429975.post-53637580941890142242015-05-20T14:17:00.000-07:002017-01-20T14:29:52.323-08:00...era maggio 2015...Era un qualche sereno, soleggiato, ridanciano pomeriggio di maggio, in Friuli. Io ero esattamente dove volevo essere, nella macchina del mio ragazzo, al mio posto, con la mia mano nella sua, al loro posto. Come sempre sostengo wapp è la madre di ogni male, riavvicina cose lontane facendole parere vicine, accorcia giuste distanze e permette cose fino a qualche tempo fa impensabili, come questa: che un lontano amico di viaggio, conosciuto in Israele, ti manda un messaggio vocale per dirti che un suo amico di infanzia, che lavora in Oman, cera una ragazza italiana per lavorare sulle barche con i turisti. E tu, che non volevi, non ci pensavi, forse solo un desiderio piccolo piccolo, forse solo l'avevi detto, scherzando "vorrei lavorare nel turismo in Medio Oriente", ma mai, mai, l'avevi davvero cercato...tu, ti trovi nell'occhio del ciclone, mentre negli occhi del tuo ragazzo un secondo ciclone si avvicina inesorabile, annunciandosi prima con un suono, questo suono: "mica ci starai pensando vero?!"<br />
<br />
Sì, ci stavo pensando, ci ho pensato per mesi, ne abbiamo parlato per mesi...sono stata diseredata, sono stata minacciata, mia madre ha assoldato mio fratello per rubarmi il passaporto...ho subito telefonate da 'The Ring" da parte di quasi tutta la famiglia, ho rischiato la mia storia...perchè, si sa, gli uomini tanto prima o poi ti lasciano comunque (ehy...sono stata anche lungimirante)...e nonostante tutto questo, anzi...grazie a tutto questo...alla fine, il giorno 12 ottobre, sono partita per Muscat, in Oman. <br />
<br />
Se anche voi come me non avete idea di dove sia l'Oman...beh basta una rapida googleggiata.<br />
<br />
Diciamo che è stato un peccato non iniziare un blog quella volta, ma ahimè...non avevo un pc, e non avevo nemmeno un secondo libero. Ma alcuni momenti davvero li ricordo come se fossero ieri. ...e come se fossero ieri, li scriverò...per arrivare il prima possibile ad oggi. (oggi è il 20 gennaio 2017, lol)<br />
<br />
Per la cronaca il 'domai' del titolo è già arrivato. Aspettavo da mesi un visto di lavoro per recarmi in oman...e...beh sì, l'ho avuto e sono appena tornata. E sì, ora sono ufficialmente una guida turistica autorizzata. ..ehy...ci ho messo un po', ma quella frasetta detta tra me e me, ve la ricordate.."vorrei lavorare nel turismo in Medio Oriente"....si è avverata.<br />
<br />
<br />elisakashmirhttp://www.blogger.com/profile/11410719552157121831noreply@blogger.com033030 Ragogna UD, Italia46.1791525 12.97790480000003320.657118 -28.330689199999966 71.701187 54.286498800000032