Non mi dilungo sui mesi che passarono da quel messaggio di maggio, che mi avvisava dell'opportunità di lavoro in Oman, e il giorno della partenza, in ottobre...diciamo solo che furono strani, molto intensi e ricchi di tentativi di boicottaggio.
Ciononostante, come dice l' amatodiato famoso cantautore italiano: "...anche se non ha senso-oh domani arriverà, domani arriverà lo stesso-oh".
E così arrivò anche il giorno della pre-partenza...giorno passato a spuntare, madida di sudore, cose da fare da una lista lunghissima...metà della quale è stata poi messa in valigia, to be continued.
Tra gli inspuntabili, sempre maledirò quel 'ceretta inguinale', che...ahimè...non sapevo fosse tanto difficile trovare un'estetista consenziente a Salalah. Anzi, visti gli sguardi di rimprovero nelle sale d'attesa,direi 'connivente' più che consenziente. In ogni caso, non la trovai mai 😂
Questo in verità mi portò una medaglia al merito già nella prima settimana di lavoro, poichè dovetti fare il bagno vestita...cosa che mi fece reputare molto rispettosa delle usanze locali, e ricca di voglia di dare il buon esempio alle turiste occidentali. La verità sulla mia pudicizia era un'altra, ma la stelletta al merito la conservo orgogliona.
Tornando al giorno pre-partenza, i momenti che maggiormente ricordo sono due.
Il primo è il momento in cui il mio ragazzo mi da una scatolina che sembra proprio la confezione di un anello...e lo è. Ma, un anello da uomo. Insomma mi da in custodia, come prova d'amore, questo anellone d'oro, antico, che pare fosse appartenuto da molto alla sua famiglia, e fosse in origine di un certo L.A.R.S., di cui ormai erano rimasti solo l'acronimo ed il cattivo gusto (mi ha lasciata, posso dirlo). Ad ogni modo l'anello rimase nelle mie mani solo per poche ore, visto che avrei presto lasciato casa mia e non avrei voluto rischiare che qualcuno rubasse il cimelio di famiglia, glielo ridiedi ed affidai immediatamente in custodia. Quindi l'unica volta nella mia vita che un uomo mi diede un anello, fu per poche ore, e comunque parliamo di un anello che non avrei mai potuto indossare, se non nell'alluce.
Il secondo momento top della giornata è stato quando mia zia, dopo aver letto il bollettino di 'viaggiaresicuri' e aver appreso il fatto che l'Oman non fosse lo Yemen ( gliel'avevo detto, che non c'era la guerra in Oman, ma sai...le zie...), ma comunque si affacciasse sul golfo dell'Aden, decise di avere il dovere morale di cercare nuovamente di salvarmi la vita. Lo fece così: mi portò una cerata gialla e un fischietto. La cerata pesava 4 kg da asciutta e sarebbe stata capace di affondare la Pellegrini, mentre il fischietto, al primo tentativo della zia, per insegnarmi ad utilizzarlo al meglio delle sue potenzialità, fece il rumore che fanno i palloncini alle feste dei bambini quando si sgonfiano, tristi, mesti, un attimo prima di accasciarsi al suolo per sempre.
...per fortuna, zia, l'ultimo atto di pirateria nel golfo è del 2011, ma grazie comunque per averci provato.
Tornerò in Oman tra una settimana, mese o anche mai..per ora domai. Intanto, per non dimenticare i miei sconclusionati 5 mesi colà, dedico qualche sera a ricordare e scrivere. Di come abbia procrastinato per 2 mesi il mio ritorno, di casa in casa, di disguido in disguido. Sfuggendo a cicloni tropicali e a gente varia ed eventuale, degna di ricordo, bene e male, in modo unico. Scriverò x mio divertimento ed a scopo formativo: tutti abbiamo bisogno di esempi, anche negativi...allora eccomi qui. :P
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domenica 11 ottobre 2015
Il walzer degli addii: L.A.R.S. e fischietti d'alto mare.
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