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lunedì 12 ottobre 2015

...un Paese avvolto nel tulle nero...

Salutai il mio ragazzo fino al momento prima di sparire nel fiume umano dei controlli dell'aeroporto di Venezia.  Non mi sentivo troppo triste. Col solito ottimismo che mi contraddistingue, vedevo solo la parte emozionante della faccenda, ed ero più che certa che la mia storia non sarebbe stata minimamente intaccata da codesta scelta...col solito ottimismo a riguardo dell'amore, delle persone, e dell'amore delle persone.
In ogni caso no, non mi sentivo triste. Il bicchiere era mezzo pieno e io in volo verso un paese del tutto sconosciuto, di cui davvero non avevo mai sentito notizia alcuna.  Tranne ovviamente le informazioni lievemente ansiogene apprese dal sito della Farnesina. Che ti dicono che ci sono i pirati, ma non troppi...è un Paese tollerante, ma meglio non offenderne la cultura...se passi incidentalmente con il semaforo rosso, ti fai 48 ore di galera. A dirla tutta, l'Oman non mi ha mai dato problemi per nessuna delle tre qui sopra, anche se ci ho messo del tempo ad apprenderne il dress-code e sopratutto le norme comportamentali adatte per una donna che viaggia da sola. Che sarei io.
Ma in ogni caso mi piace lo stile 'dico non dico' di quel sito. E' come il vedo-non-vedo di un vestito di tulle nero...sarà figa o avrà le gambe storte? sarà figa o avrà 4 natiche? sarà figa o?  ...nel dubbio meglio abbordare l'amica.
Ecco, io no, io codesta scelta non l'avevo: partivo all'abbordaggio (sì, ho detto abbordaggio) di un paese che per me era tutto svolazzante di tulle nero.
E partivo ben sapendo che la cosa che più mi avrebbe vista impegnata da quel giorno e per un lungo periodo, sarebbe stata di piacergli.  Di conoscerlo, capirlo e piacergli, prima ancora di capire se lui piacesse a me.


LOL


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